Gustosissimo trattatello ironico (ma forse trattatello non è la parola esatta) che volevo leggere da parecchio tempo (da quando scopersi De Quincey grazie a Baudelaire) ma che non riuscivo a trovare in italiano perché l'unica edizione precedente di cui avevo notizia non era facilmente reperibile. Un grazie alla casa editrice che riscopre queste piccole chicche del passato.
La fama di Thomas De Quincey (1785-1859), riscoperto e celebrato nel nostro secolo dai surrealisti, è soprattutto legata a due opere: l'autobiografia "Confessioni di un mangiatore d'oppio "(1821) e il trattatello "L'assassinio come una delle belle arti" (1827), che qui si propone nella versione di Massimo Bontempelli. Come scrive Mario Praz nello studio che accompagna il testo, "De Quincey ebbe un morboso interesse per i processi criminali e da questa materia trasse ispirazione per la sua opera". Fantasia nera e umoristica di un genere che ebbe splendida fioritura nell'Inghilterra fra Sette e Ottocento, "L'assassinio come una delle belle arti" argomenta con capziosa ironia un'estetica del delitto che preannuncia il decadentismo.
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Libro usato, in buone condizioni, leggeri segni di usura sui bordi della copertina, rilegatura ottima.
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Anno edizione:2013
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Valnar 26 dicembre 2024Gustosissimo trattatello ironico
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