Bisognerebbe diffondere di più i romanzi come questo; quelli che ci mettono davanti pagine della storia di cui purtroppo si sa davvero molto poco: la deportazione nei gulag di migliaia di abitanti di Paesi scandinavi. La scrittrice, basandosi su fatti realmente accaduti, presenta il racconto tramite la storia di una famiglia, descrivendo con dovizia di particolari anche le scene più crude.
Avevano spento anche la luna
Mi hanno tolto tutto. Mi hanno lasciato soltanto il buio e il freddo. Ma io voglio vivere. A ogni costo.
Lina ha appena quindici anni quando scopre che basta una notte per cambiare il corso della vita. Quando degli uomini la costringono ad abbandonare tutto e, a ricordarle chi è, le restano solo una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941: la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme a molti altri intellettuali e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata, insieme alla madre e al fratellino, in un campo di lavoro in Siberia, dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che a Lina non può essere tolto: la sua dignità, la sua forza, la luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. Perché è questo l'unico modo, se ce n'è uno, per salvarsi.
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Autore:
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Anno edizione:2024
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mariangela 06 marzo 2025Da leggere
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sil_01 02 marzo 2025
Questo genere di libri è sempre interessante. Ci serve a non dimenticare.
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Kiki 03 gennaio 2025Da leggere
Scritto per tramandare una testimonianza autentica, “Avevano spento anche la luna” è un romanzo inteso e straziante che racconta la storia di una famiglia di deportati lituani e che condivide con il mondo le esperienze dei sopravvissuti nei campi di lavoro in Siberia. Lina è una ragazza di 15 anni, il cui sogno è quello di frequentare una corso per imparare a disegnare come il suo pittore preferito, Edvard Munch. Una notte però la sua vita viene stravolta senza un reale motivo, se non l'appartenenza alla borghesia del suo popolo, i lituani. Da allora l'unica ancora che tiene Lina aggrappata alla vita è la sua passione: il disegno. Da leggere assolutamente.
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