Prim'opera del regista turco Ferzan Ozpetek. La pellicola, presentata nella prestigiosa sezione "Quinzaine des Réalisateurs" a Cannes nel 1997, narra il viaggio di Francesco, in crisi con la moglie Marta, che arriva a Istanbul per verificare un bagno turco ereditato da una zia. Il film è scritto molto bene, recitato magnificamente e regala allo spettatore atmosfere indimenticabili. Uscito a fine maggio, ha incassato circa 2 miliardi di lire ed è stato insignito di numerosi riconoscimenti: 3 premi all'Ankara International Film Festival (miglior promessa femminile, miglior promessa maschile e migliore attrice non protagonista), 3 Arance d'oro all'Antalja Film Festival (miglior film, migliore regista e migliori musiche), 1 Nastro d'argento (produzione) e 1 Globo d'oro (migliori musiche) in Italia. Da vedere, rivedere e regalare.
Il bagno turco (DVD)
Francesco eredita da uno zio un bagno turco ad Instanbul. Giunto sul posto, vorrebbe venderlo, ma finisce per essere incredibilmente attratto dal fascino del luogo e dalle tentazioni di una nuova sensualità…
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia
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Produzione:Minerva Pictures, 2018
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Distribuzione:CG Entertainment
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 2.0)
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Formato Schermo:1,85:1
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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D. Deiana 07 gennaio 2025
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ANTONIO DE NIZZA 18 maggio 2018
Il bagno turco è il primo film diretto da Ferzan Özpetek e offre in nuce molti degli elementi che diverranno caratteristici della sua filmografia. Francesco (Alessandro Gassmann) riceve in eredità una proprietà immobiliare da una zia materna che fin da giovane si era trasferita ad Istanbul, abbandonando ex abrupto la famiglia d’origine. Complice la crisi nel rapporto con la moglie (Francesca D’Aloja), l’uomo decide di recarsi di persona nell’affascinante città sul Bosforo, per trattare la vendita dell’immobile, in un periodo di grande trasformazione (e pesante speculazione) edilizia nella metropoli. Incontra così la famiglia che si era presa affettuosamente cura dell’anziana zia e scopre che il palazzo ereditato è in realtà un hamam, un bagno turco, ormai non più attivo da anni. La permanenza ad Istanbul si prolunga, a causa di complicazioni nella trattativa di vendita, e l’uomo ha così modo di ripensare profondamente la propria vita, aiutato in questo dalla lettura delle lettere della zia, mai spedite, fino al tragico epilogo. Un film delicato, non scontato, che parla della metamorfosi di un uomo che scopre finalmente la propria vera dimensione esistenziale.
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