Grande classico, elogiato da molti ma purtroppo è stata una delusione. L'inizio prometteva molto bene ma da una lettura totale ci si rende conto che il libro poteva essere riassunto in molte meno pagine, I due uomini svolgono talmente tante attività che, ad un certo punto, risulta eccessiva ed anche troppo dettagliata la lettura.
Bouvard e Pécuchet
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"La bètise umana è un abisso senza fondo," diceva Flaubert, ma Bouvard e Pécuchet sono tutt'altro che due idioti. I due copisti e amici investono la grossa eredità di Bouvard per ritirarsi in campagna e per dedicarsi a un accanito sperimentalismo. Mettono in pratica le scienze, le dottrine, le credenze del tempo, spaziando dall'agricoltura al magnetismo, dall'archeologia alla pedagogia ecc. Ma ogni esperienza si risolve immancabilmente in un fallimento. E la delusione è tale da persuaderli che l'unica soluzione sia farla finita; ma proprio allora rinvengono una possibilità alternativa: ritornare al vecchio e umile lavoro di copisti. I due protagonisti del romanzo - iniziato nel 1872 e pubblicato incompiuto un anno dopo la morte dello scrittore - prendono sul serio scienze, filosofia, religione, politica, tecniche, tanto da spingerle alla loro verità ultima, ovvero l'incapacità di dare risposte al mistero del mondo e di modificarne l'assetto. Destrutturano il sapere del secolo, e forse, nella decisione finale di copiare qualsiasi cosa, svelano l'insignificanza anche dell'ultima illusione flaubertiana, la scrittura quale mezzo per dare un senso alle cose.
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Edizione:3
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Greta 14 dicembre 2022Assolutamente no
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Giulia Corsino 29 novembre 2017
Il capolavoro estremo di Flaubert, rimasto infatti incompiuto, ma apprezzabilissimo anche così, Bouvard e Pecuchet è la storia di un’affinità elettiva, quella tra due impiegati parigini, che dopo il pensionamento decidono di andare a vivere insieme. L’autore aveva dichiarato di aver scritto un libro sulla betise, la stupidità umana. Ma i nostri eroi non sono poi così stupidi. L’insensatezza del loro atteggiamento sta nella continua frustrazione, nel sicuro fallimento di ogni tentativo – intellettuale, politico, agricolo, artistico, antiquario – sperimentato. Ed era questa l’ossessione di Flaubert, presente anche nei capolavori Madame Bovary e L’educazione sentimentale: l’irraggiungibilità dell’ideale. Allo scrittore di Rouen pesò per tutta la vita il mancato amore con una donna sposata, incontrata da ragazzo e mai dimenticata.
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