Non capita tutti i giorni di leggere un libro come questo. La breve favolosa vita di Oscar Wao è una saga familiare diversa dalle solite, l'autore (che con questo romanzo ha vinto il premio Pulitzer) ci racconta la storia di una famiglia dominicana trapiantata negli Stati Uniti. Attraverso tanti salti temporali conosceremo questa famiglia dal passato doloroso e con un futuro incerto. I protagonisti sono particolari, partendo proprio dal nostro Oscar, un ragazzone obeso che sogna di scrivere romanzi di fantascienza (proprio per le sue ambizioni letterarie verrà soprannominato "Wao" per scimmiottare un po' il famoso Oscar Wilde), ma da non dimenticare anche gli altri membri della famiglia come la mamma e o la sorella di Oscar... Questo romanzo è capace di farti ridere, piangere, riflettere e commuoversi allo stesso tempo; è dannatamente tenero nonostante sia pervaso di avvenimenti terribili. La scrittura di Diaz è sfacciata, pop e divertente.
La breve favolosa vita di Oscar Wao
Oscar è un GhettoNerd dominicano obeso e goffo, ossessionato dalle ragazze – che naturalmente lo ignorano -, dai giochi di ruolo e dai romanzi fantasy e di fantascienza. Prima che lui nascesse, sua madre, la formidabile Belicia Cabral, ha lasciato la Repubblica Dominicana per rifugiarsi nel New Jersey, dove Oscar vive sognando di diventare il nuovo Tolkien e, più di ogni altra cosa, di trovare l’amore. Per riuscirci, il nostro eroe deve sfidare il micidiale fukú, l’antica maledizione che perseguita i membri della sua famiglia da generazioni, condannandoli al carcere, alla tortura, a tragici incidenti e soprattutto alla sfortuna in amore. La prosa vivida e giocosa di Junot Díaz, che incarna la molteplicità di luoghi, culture e linguaggi alla base del romanzo, ci trasporta dalle periferie americane contemporanee al sanguinario e insieme mitico regno del dittatore dominicano Rafael Leónidas Trujillo Molina, mentre la storia del mite e sventurato giovane si intreccia a quella della sua gente e della sua terra, che finiranno per plasmarne il destino.
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Anno edizione:2025
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Paola Niceforo 01 dicembre 2017
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Non capita certo tutti i giorni di leggere una viaggio familiare così, simpatico e doloroso, fatto di solitudini, incomprensioni, felicità, amori e perdite. Il magico è di casa nella americhe, così questo libro inizia con la magia e finisce in una maledizione. Ma la vita che scorre lungo il libro, con tutta quella simpatia che sa suscitare non di dimentica. E le risate che accompagnano la lettura fanno solo rimpiangere che questo scrittore non scriva più da allora. Se ne vorrebbe sempre di più !
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Non conoscevo affatto Junot Diaz prima che mi regalassero questo volume, e credo sia stato uno dei più bei regali mai ricevuti. Lo stile è fresco, diretto, veramente molto curato; la trama e i personaggi molto ben sviluppati e decisamente fuori da molti stereotipi che si possono trovare in libri con tematiche e ambientazioni simili. È un libro che si ama particolarmente anche per la commistione di termini ispanofoni che si incontrano e che molto probabilmente non sono alla portata di tutti. Ma se amate la lingua spagnola (soprattutto nelle sue particolarità caraibiche) e le storie che hanno il sapore di vita questo libro sarà decisamente il vostro prossimo acquisto.
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