La storia ti prende davvero a livello emotivo e ti trascina insieme ai personaggi pagina dopo pagina. Inizialmente mi aspettavo qualcosa di abbastanza diverso e solo dopo aver finito l'intero libro sono ho apprezzato davvero lo stile di scrittura utilizzato. Il libro, infatti, si presenta come il diario del protagonista e non vi sono altre informazioni da parte dell'autore se non dal punto di vista di Linus e di quello che lui ci lascia sapere delle giornate che trascorre. L'attenzione, infatti, è rivolta solo alla psicologia di quest'ultimo e non sono fornite altre spiegazioni per quello che leggiamo. Il finale ti lascia con un vuoto dentro che ti fa apprezzare ancora di più il libro.
Linus, sedici anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. "Bunker Diary" è un incubo da vivere sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus, in un'escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati "dall'uomo di sopra"...
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Anno edizione:2015
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“Bunker Diary” è classificato tra i libri per ragazzi anche se in realtà è un romanzo con una carica emotiva molto molto forte. E’ stato il vincitore del Carnegie Medal 2014, un prestigioso premio letterario inglese. E’ la storia di un ragazzino che vive per strada, viene rapito e si risveglia in un bunker sotterraneo preparato per sei abitanti. Non ha modo di comunicare col mondo esterno all’infuori di un ascensore col quale gli portano da mangiare. Il ragazzino scrive un diario per documentare la sua vicenda all’interno del bunker.
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Silvia Battistini 12 maggio 2016
Sono stata coinvolta fin dalla prima pagina e non riuscivo a smettere di leggere: volevo sapere cosa mi aspettava, chi era quell'uomo, dovevo saperlo! La lettura scorre veloce e pagina dopo pagina la storia s'infittisce. Ho instaurato un legame con ognuno dei sei personaggi, nonostante il narratore fosse sempre Linus, in quanto la storia è sotto forma di diario, o meglio, noi lettori leggiamo il suo taccuino. Numerosi sono i colpi di scena, che vi terranno incollati alle pagine. E' il lento aggravarsi della situazione che mi ha colpita, quanto l'uomo arrivi a seguire il proprio istinto cercando di sopravvivere. Ma c'è anche chi non ci riesce, chi non ce la fa a sentirsi "animale" quando in gioco c'è la propria vita. Leggendo questo libro mi sono sentita anch'io parte della storia, come se fossi in quel bunker con Linus, Jenny, Fred, Anja, Russell e Bird. Interessante la figura di Russell, che proprio non poteva mancare. La conclusione è lenta, nessun colpo di scena, ma mi ha proprio dato la sensazione di qualcosa che scivola via, per sempre.
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