Caduta libera - Nicolai Lilin - copertina
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Letteratura: Moldavia
Caduta libera
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Descrizione


Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra operavano due eserciti nemici. L'autore di "Educazione siberiana" narra in presa diretta la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. Nicolai Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria. Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo e nel 2009 ha scritto il romanzo "Educazione siberiana".

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Venditore:

Libreria Scattisparsi Ravenna
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Informazioni:

CADUTA LIBERA di LILIN NICOLAI

Dettagli

Tascabile
326 p., Brossura
9788806207885

Valutazioni e recensioni

  • Kolima, 18 anni, una mattina si sveglia e trova una lettera. E' la patria che gli chiede di adempiere al suo dovere: 2 anni di leva. Che lo cambieranno per sempre. Addestramento e poi in guerra. In Cecenia. A fare il cecchino. Nicolai Lilin porta su carta quello che ha vissuto in questa guerra: i morti, gli episodi di tortura, la paura di morire su una mina, la paura di essere ammazzato da un cecchino nemico, la fame, il combattere per tre giorni di seguito senza dormire, il combattere alla cieca in mezzo a un bosco, la fratellanza con i propri compagni, il carisma del proprio capitano, ed infine -tornato al proprio paese dopo il congedo- la sensazione di impazzire perchè dopo tutto quello che si è visto, la pace sembra così assurda ed insopportabile. Un libro “difficile”, che ci parla della guerra e del suo orrore.

  • MICHELE VITIELLO

    Che dire,veramente un ottimo libro,che Lilin sostiene reale ed io gli credo.Non un racconto di colpi sparati,semplicemente,ma un racconto di guerra vero e proprio,con tutte le sue sfaccettature e di conseguenza le violenze che la guerra stessa provoca.In più il libro fa capire come sia impossibile non abbrutire e rimanere lucido,sensibile,semplicemente un essere umano durante un conflitto.Forse questo libro potrebbe essere letto da chi manda i ragazzi di 18 anni in guerra,chi la guerra la decide a tavolino,mentre non sa di gente che viene crocifissa con picchetti delle tende,di gente che cava gli occhi ai nemici,di gente che scuoia vivi gli avversari,come nel libro scrive Lilin e ripeto,io gli credo.Consigliatissimo a tutti e complimenti a Lilin,un ottimo lavoro!!

  • Non sono riuscito a capire quanto sia vero e quanto sia romanzato. Viene "spacciato" per vero, e come tale lo prendo. Il romanzo (autobiografico) descrive con gli occhi di un cecchino dell'armata russa il conflitto ceceno, nella sua scarna brutalità. Ma non è un romanzo contro la guerra cecena, contro l'URSS o contro la Cecenia: è un romanzo che "ti sbatte in faccia" -con una crudezza inaudita- la violenza della guerra. Consigliato agli appassionati dei romanzi di avventura (perdonatemelo, ma è vero) e agli appassionati di reportage.

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Foto di Nicolai Lilin

Nicolai Lilin

1980, Bender, Transnistria

Nicolai Lilin è uno scrittore russo, di origine siberiana, nato nel 1980 a Bender, in Transnistria (regione all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica). Scrive in lingua italiana. Lilin è il suo pseudonimo, scelto in omaggio alla madre dell’autore, Lilia. In russo infatti Lilin significa “di Lilia”. Il suo vero nome, così come riportato all’anagrafe italiana, è Nicolai Verjbitkii.Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo, dove ha fatto il tatuatore, avendo studiato per tanti anni i tatuaggi della tradizione criminale siberiana e imparato le tecniche e i codici complessi che li regolano. Dal 2010 vive e lavora a Milano.Presso Einaudi ha pubblicato i romanzi Educazione siberiana (2009), tradotto in diciassette Paesi,...

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