Calendimaggio. Canzoni
Calendimaggio era, e lo è ancora, il primo giorno del mese di Maggio durante il quale in Età Rinascimentale, specialmente a Firenze, si celebrava con riti agrari la festa della primavera che avveniva piantando un albero nel centro del paese oppure appendendo un ramo fiorito alla porta di casa delle ragazze. La vita è così bella, proprio come la primavera, ma i problemi sorgono con le persone. È questa la ragione per cui l'autore (o il cantautore) di questo libro di canzoni, con l'espressione "niente ripetuto" analoga alla "pedagogia del vuoto", intende quel susseguirsi di giorni tutti uguali nella loro indifferenza, nel loro atroce disagio metafisico, nel loro drammatico vuoto interiore e, non da ultimo, nella loro crudeltà. La vita è breve, ma il dolore è infinito e non va in prescrizione per cui, visto che il nostro passaggio vitale su questa Terra, anche se dovesse risultare centenario, in confronto all'eternità delle stelle dura quanto un respiro o un soffio di vento, tanto vale che quel respiro o quel soffio di vento sia un respiro o un soffio d'amore.
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Autore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2024
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