Cannabis nelle patologie del Sistema Nervoso Centrale

Benvenuti ad esplorare il meraviglioso mondo della cannabis nelle patologie del sistema nervoso centrale! Il sistema nervoso è un complesso di strutture specializzate, costituite da cervello, midollo spinale e nervi, che ci permettono di controllare e regolare il funzionamento dei diversi organi e apparati, organizzare la loro interrelazione e la relazione del corpo con l'ambiente esterno . L'unità di base del sistema nervoso è la cellula nervosa nota come neurone e le sue numerose fibre ramificate chiamate dendriti. L'essere umano nel cervello ha circa 100 miliardi di neuroni. Le applicazioni terapeutiche dei cannabinoidi sono state ben descritte nel corso della storia. L'antica cultura cinese ha evidenziato i benefici della pianta di cannabis in vari disturbi e secoli dopo gli arabi ne hanno promosso l'uso in numerosi trattati medici. Anche se a quel tempo non avevano idea di come le sostanze della pianta esercitassero il loro effetto, i fatti mostrarono miglioramenti significativi nel trattamento di numerosi sintomi e patologie. Grazie ai continui progressi che avvengono nella medicina contemporanea, i meccanismi con cui queste sostanze esplicano la loro funzione stanno diventando sempre più conosciuti. L'interesse per le proprietà biologiche della cannabis è aumentato notevolmente all'inizio degli anni '90, quando è stata segnalata la presenza di recettori specifici per i suoi componenti nel Sistema Nervoso Centrale. Fino ad ora, i recettori dei cannabinoidi sono conosciuti come CB1 e CB2. Questi si trovano nella membrana cellulare neuronale, predominano nei terminali presinaptici e fanno parte della famiglia dei recettori accoppiati alle proteine G. Tali recettori sono correlati all'inibizione dell'adenilato ciclasi. Sono inoltre legati all'attivazione dei canali del potassio e all'inibizione dei canali del calcio. Il sistema endocannabinoide ha un ampio spettro di azione sui circuiti neuronali e partecipa a un gran numero di processi fisiologici. Finora, sono gli unici composti noti in grado di agire come messaggeri retrogradi alle sinapsi neuronali, cioè sono sintetizzati da un meccanismo calcio-dipendente ai terminali postsinaptici, essendo in grado di diffondere al terminale presinaptico, inibendo il rilascio di neurotrasmettitori. Questa proprietà rafforza l'idea che gli endocannabinoidi abbiano un'elevata capacità di interazione con diversi sistemi di neurotrasmissione, sia eccitatori che inibitori. Pertanto, l'uso di agonisti e antagonisti di questo sistema potrebbe regolare i sintomi di molti disturbi nervosi. Questo ebook esplorerà più in dettaglio come i cannabinoidi possono fungere da potenziali agenti neuroprotettivi, in diverse malattie neurodegenerative (ischemia cerebrale, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, malattia di Huntington e SLA) grazie alla loro capacità di controllare lo stress ossidativo, l'infiammazione e l'eccitotossicità che operano in queste malattie.