Canti dell'innocenza e dell'esperienza. Che mostrano i due contrari stati dell'anima umana
"Per selvagge valli andavo gaio il piffero suonando, su una nube vidi un bimbo che rideva e che mi disse: «Suona un'aria su un Agnello!». La suonai con lieta lena. «Ora suonala di nuovo!». La suonai: a udirla pianse. «Lascia il piffero tuo arguto, canta i canti tuoi giocondi». Io cantai quell'aria ancora e di gioia lui piangeva. «Pifferaio, siedi e scrivi in un libro a tutti aperto». Poi svanì dalla mia vista. Vuota canna allora presi, ne foggiai rustica penna, feci inchiostro d'acqua chiara e i miei lieti canti scrissi per la gioia d'ogni bimbo." (Dai «Canti dell'Innocenza»)
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