Un breve libro che personalmente mi ha lasciata quasi indifferente, "Certi bambini" di De Silva è certamente un buon romanzo, stilisticamente ben scritto ma che mi ha lasciato poche emozioni. Probabilmente non ho gradito molto le tematiche trattate, in genere amo poco i testi che riguardano il bullismo e la mafia. Ho gradito, certamente più dell'inizio, la parte in conclusione al testo in cui anche i piccoli bambini, nonostante le circostanze in cui vivono lì pregiudichino, in una certa maniera, restano comunque delle anime bianche, innocenti. Inoltre, non ho amato particolarmente la variazione linguistica dei parlanti (la narrazione in italiano, i dialoghi in dialetto napoletano). Nel complesso un romanzo da leggere per cultura personale, ma non posso dire mi sia piaciuto a pieno.
Rosario, undici anni, un completino da calciatore nella borsa degli allenamenti, va a compiere la sua prima esecuzione di camorra al termine di un lungo tirocinio d'istruzione a uccidere. Tornando nel suo quartiere in metropolitana, ripercorre a ritroso le tappe più significative del cammino che lo ha portato fino a quel punto. E la storia di Rosario diventa il racconto di un mondo spaventoso che è il nostro mondo. De Silva racconta uno dei peggiori delitti che la criminalità contemporanea abbia scelto di commettere, il furto dell'infanzia.
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Anno edizione:2005
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ANTONIO COPPOLA 21 marzo 2013
un libro bellissimo, toccante. raccontato con un realismo tangibile. le scene descritte sono immediatamente ricostruibili nella realtà e si arriva a sentirsi spettatori di una violenza che mette addosso la stessa ansia che hanno i protagonisti. un romanzo che è un frammento di una cronaca triste.
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MATTEO MASCIOVECCHIO 23 novembre 2011
Questo breve libro, che si legge tutto di un fiato, mi ha emozionato e mi ha fatto capire come per certi bambini (ma in generale per gli esseri umani) anche dietro al male assoluto si nasconda sempre l’innocenza. Intendiamoci l’autore non vuole giustificare alcunché né c’è il tentativo di contestualizzare questo dramma spiegandone il substrato economico-politico, ma semplicemente l’autore prova a descriverci questa realtà facendocela vedere sotto diversi punti di vista. La scrittura è molto bella: mi è piaciuto questo alternarsi tra un registro “italiano” elegante ed il dialetto napoletano parlato dei protagonisti. De Silva è davvero un ottimo scrittore sia quando ci fa riflettere e divertire con l’avvocato Malinconico che quando ci narra di un assassino bambino.
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