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....l'ho finito di leggere a tarda notte, vincendo incuriosita la stanchezza. Ho lasciato sedimentare le sensazioni ed a distanza di qualche settimana ti dico grazie all'autore, grazie per aver scritto. Altro non posso dire perché non credo che questo sia "solo" un libro. A distanza di giorni dall'ultima pagina mi sembra come di ricordare che in una serata senza orologi un mio amico mi abbia raccontato di sè. Quasi non mi interessa che in realtà sia un libro. Il libro é solo il mezzo, la raritá é il sapersi raccontare, l'arrivare a raccontarsi. Oggi volendo con un click possiamo parlare e scrivere a chi é dall'altra parte del mondo, potremo essere dei comunicatori onnipotenti. Ma forse il punto é proprio questo. Comunicare non ha piú un prezzo. E questo abuso di volatile pseudo-comunicazione non ha piú contenuti. ...ció che mi é rimasto é una sorta di invito a mettersi a nudo evadendo dalle prigionie odierne. Quindi grazie, per le pagine che ingialliranno e per questa storia: il tutto resterà.
Frida Khalo e Amedeo Modigliani ci sono riusciti in pittura, Rimbaud e Swinburne in poesia, Alberto Di Pinto con il suo romanzo riesce a farci immergere nelle propie conscienze, così da avvertire, comprendere, valutare i fatti che si verificano nella sfera dell'esperienza individuale . Lo scrittore lo fa usando una strada lineare nonostante lo straordinario intreccio dei personaggi facendoci arrivare dritti allo "specchio", simbolo di riflessione interiore. scrittura scorrevole e ottima la trama. A mio parere fondamentale il personaggio di Aida. Consigliatisimo
Definire “Chi è il più felice del reame?” non è semplice. Sicuramente è un romanzo, e fin qui non ci piove. È però anche un viaggio letterario con differenti scenari: Bilbao, Sperlonga, Parigi... È una passeggiata tra i sentimenti dell’animo umano, che pian piano si trasforma in una corsa a perdifiato. Ecco, il libro di Alberto Di Pinto è tutto questo. È la storia di due anime perse, che si incontrano per caso e con i propri corpi cercano il contatto. È la storia di uno scrittore che si confronta con una lettrice. È la storia d’amore tra un’artista e un autore di bestseller. È, però, anche la storia dei demoni interiori, del rifiuto del proprio corpo e del rifiuto di perdonarsi, e dell’Amore, l’unica cura per questi demoni. Alberto Di Pinto però ci ammonisce: mai abbassare la guardia, perché i demoni tornano più forti e possono farci molto male. La scrittura è piacevole e scorrevole, gli espedienti narrativi originali e coerenti, un libro davvero molto bello e poco scontato. Una lettura forte, che fa riflettere.
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