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Un film ricco di emozioni, diretto dal regista di Blue Valentine
I coniugi Sherbourne stanno facendo di tutto per avere un figlio, ma senza successo, quando trovano una neonata abbandonata in una barca alla deriva e la allevano in segreto come fosse loro. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita finché non scopriranno che la vera madre della piccola sono anni che la cerca senza riuscire a darsi pace. Tormentata dal dilemma se svelare o meno il segreto perdendo così la figlia che ormai sentono come loro, la coppia inizierà a disgregarsi.
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Ho visto il film il giorno stesso in cui è uscito nelle sale cinematografiche italiane, l'8 marzo, e ne sono rimasto veramente folgorato. Conoscevo già la storia dalla lettura del libro omonimo della Stadman, ma vederla sul grande schermo è stata un'emozione pura. Tutto questo grazie all'interpretazione favolosa di Michael Fessbender e Alicia Vikander, entrata benissimo nel personaggio di Isabel Greysmarck lasciando lo spettatore a bocca aperta. Chi ha intenzione di vederlo prepari fazzoletti a quantità e abbia il coraggio di farsi trascinare un pò dalle emozioni. Buona visione.
La luce sugli oceani, è la storia di un reduce della prima guerra mondiale che decide di ritirarsi dal mondo come guardiano di un faro su un’isola deserta, che poco prima di partire si innamora di una ragazza locale; da qui si sviluppa il più classico dei melodrammi, dove Cianfrance (il regista) a differenza dei film precedenti, si mantiene più su una struttura standard, quasi scontata, dei film di questo genere. La fotografia, le ambientazioni suggestive e due attori come Fassbender e la Vikander non riescono a dare un guizzo in più a una sceneggiatura poca ispirata troppo figlia dell’opera originale. Come film melodrammatico in sé, non è malvagio, ma ci si poteva aspettare di più da tutto il pacchetto che compone questa opera.
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