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Un film sul 'sacro' che è in ognuno di noi
Irene Ravelli gestisce senza scrupoli le aziende immobiliari ereditate dal padre. Due eventi la mettono in crisi. Scopre che in un vecchio palazzotto romano di famiglia - da trasformare in condominio - è rimasta intatta la stanza dove per anni, reclusa, attese la morte sua madre. E incontra Benny, ragazzina ladruncola, che le fa conoscere gli "sgusciati", l'invisibile sottosuolo umano di poveri di una metropoli.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Stupendamente sconvolgente o, se preferite, sconvolgentemente stupendo il "Cuore Sacro" di Ozpetek... Mi son sentito veramente trasportato non tanto dalla storia quanto dal messaggio che lancia il film. In effetti, la differenza tra questa e le opere immediatamente precedenti del regista italo-turco ("Le fate ignoranti" e "La finestra di fronte") sta che le altre si limitano, per così dire, a raccontare una storia particolare ed emozionante, mentre "Cuore Sacro" ha la pretesa di dare un esempio di vita, di come dovrebbe essere la nostra esistenza e di come non dovrebbe essere il nostro mondo. In questo senso può sembrare un film presuntuoso o addirittura blasfemo, se si considera che la protagonista Irene (che in greco significa "Pace") può essere definita una Madonna dei giorni nostri. Comunque ci son tanti altri messaggi nascosti e non, ma quando si dedica un film agli sgusciati (visibili e invisibili, reali e surreali) non potrebbe essere altrimenti. Gli attori li ho trovati tutti perfetti e ben guidati, i dialoghi (curati dal regista e da Gianni Romoli) molto profondi e semplici (solo in questo modo le parole vanno dritte al cuore...), la regia sensibile (come sempre del resto) e toccante: secondo me, la miglior prova dell'italo-turco dietro la macchina da presa. Un film che arrichisce l'anima di ognuno di noi, non da vedere con gli occhi ma da sentire col Cuore, quello "Sacro"...Voto: 8.5.
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