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Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati - DVD
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Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati - DVD
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Descrizione


Lino e Chicca vivono una vita coniugale serena, priva di gravi turbolenze, entrambi soddisfatti della professione che svolgono. L'unica angustia che ha accompagnato i venticinque anni del loro matrimonio è la mancanza di figli. Mancanza che anziché rischiare di compromettere la loro unione l'ha misteriosamente rinsaldata. Lino, da qualche tempo, accusa problemi di memoria. Dapprima sia lui che Chicca decidono di riderne ma il disturbo va ad imporsi con sempre più esplicita evidenza fino a quando, alla luce di attenti, approfonditi esami, un neurologo diagnostica una patologia degenerativa delle cellule cerebrali. L'uomo via via si allontana dal presente, la sua mente trascinata in infiniti altrovi, mentre sua moglie rifiutando qualsiasi ipotesi di abbandono, qualsiasi ausilio che la escluda, decide di stargli accanto "regredendo" con lui fino alla sua più remota infanzia.
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Dettagli

2010
DVD
8032807036656

Informazioni aggiuntive

01 - Home Entertainment, 2011
Eagle Pictures
98 min
Italiano (Dolby Digital 5.1)
Italiano per non udenti
2,35:1 Wide Screen
speciale: "Pupi Avati un poeta fuori dal coro" - "La stanza della memoria"; dietro le quinte (making of); trailers

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 3/5

Probabilmente uno dei migliori Avati degli ultimi anni, dispiace sia passato tanto inosservato in sala. Più che la lacerazione affettiva che la malattia provoca nelle persone, il film sottolinea la mostruosa distanza che separa una certa algida borghesia contemporanea dal dolore e dalla perdita. E' proprio in questi frangenti che il film acquista forza e interesse, giacché l'alternanza piuttosto scontata tra presente e passato (rigorosamente virato in seppia) del protagonista è in effetti debole e smorza fin troppo il pathos di un racconto delicato, commovente e spietato. Anche nella parte finale è abbastanza evidente l'incapacità di dirottare il film in territori un pò più coraggiosi, nonostante le ultime immagini non siano prive di una certa poesia. Il film è comunque trainato magistralmente da una coppia di interpreti magnifica: nel volto di Bentivoglio c'è tutta la tenera spaesatezza di chi sta perdendo ogni contatto col reale e la Neri riesce con grande intensità a non lasciarsi oscurare; ottimo anche l'apporto di comprimari doc come Capolicchio e di una ritrovata Grandi. Molto belle le musiche del sempre fido Riz Ortolani.

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Recensioni

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Conosci l'autore

Pupi Avati

1938, Bologna

Inizia la sua carriera artistica nel jazz come clarinettista, fa parte infatti della Reno Jazz Gang con cui incide anche qualche disco, gruppo che abbandona dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla con cui rimane grandissimo amico e che collaborerà a vari film di Avati. Lavora poi per quattro anni alla Findus surgelati, anni che considera i peggiori della sua vita.Intraprende poi la via del cinema e riesce a collaborare alla sceneggiatura di Salò e le 120 giornate di Sodoma di Pasolini. Come regista gira alcuni horror tra cui nel 1976 La casa delle finestre che ridono. L'anno successivo esce Bordella, una commedia che ha tra gli interpreti un giovanissimo Christian De Sica. Da ricordare anche la regia televisiva di uno speciale dedicato ai Pooh.Inizia poi a girare una serie...

Fabrizio Bentivoglio

1957, Milano

"Attore e regista italiano. Dopo gli studi alla Civica scuola d’arte drammatica e l’esordio sulle scene con Shakespeare, nel 1981 debutta nel cinema in La storia vera della signora delle Camelie di M. Bolognini. L’incontro con G. Salvatores in Marrakech Express (1989) e in Turné (1990) fa di lui il simbolo del trentenne intellettuale, idealista e un po’ insicuro. Per nulla schiavo del suo fascino personale, accetta ruoli «scomodi» come la guardia che scappa con una zingara in Un’anima divisa in due (1993) di S. Soldini e il prete pedofilo in Pianese Nunzio 14 anni a maggio (1996) di A. Capuano. A film d’impegno civile come Un eroe borghese (1995) di M. Placido e Testimone a rischio (1997) di P. Pozzessere, alterna pellicole di ispirazione letteraria come Le affinità elettive (1996) dei fratelli...

Francesca Neri

1964, Trento

Attrice italiana. Studentessa del Centro sperimentale di cinematografia a Roma, ottiene una parte in Il grande Blek (1987), opera giovanilistica di G. Piccioni. Dopo altre tre apparizioni, spende la sua bellezza all’apparenza algida ma carica di sottintesi nel semiscandaloso Le età di Lulù (1990) di J.J. Bigas Luna, film più ruffiano che trasgressivo, che tuttavia la impone all’attenzione degli addetti ai lavori. Si rifà nei più concreti ruoli successivi, con buone puntate nel dramma come La mia generazione (1996) di W. Labate, o nella commedia, come Pensavo fosse amore... invece era un calesse (1991) di M. Troisi e Matrimoni (1998) di C. Comencini. Nel 1997 interpreta Elena protagonista femminile del film di P. Almodóvar Carne tremula, e nel 2001 recita in Hannibal di R. Scott, il trionfo...

Serena Grandi

1958, Bologna

Nome d'arte di S. Faggioli, attrice italiana. Dopo piccole parti in film a basso costo, la sua esuberanza fisica trova una consacrazione divistica in Miranda (1985) di T. Brass, in cui interpreta la procace protagonista, versione moderna della Locandiera goldoniana, ben più prodiga dell’originale nel dispensare le proprie grazie a pretendenti e amanti. Questa interpretazione molto fisica la ingabbia entro un tipo – l’aggiornamento malizioso della maggiorata anni ’50 – puntualmente ripreso in pretenziosi adattamenti letterari (Desiderando Giulia, 1986, di A. Barzini, da Senilità di I. Svevo) o in stanche appendici della commedia all’italiana (Teresa, 1987, di D. Risi). Negli anni ’90 recita in piccoli ruoli, non privi di autoironia (è la madre sciantosa della lolita in Monella, 1998, di T....

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