Molcho è un mite impiegato statale di Haifa, ebreo osservante anche se non ortodosso, che a 52 anni si ritrova stordito e scorticato dopo la morte della moglie, avvenuta in seguito a un tumore al seno che l’ha tormentata per sette anni. Nel corso della malattia, Molcho segue la sua compagna – un’intellettuale molto rigida e critica, di origini tedesche, che è stata la sua prima e unica donna – con una devozione e una competenza ossessiva, pignola, al punto che qualcuno gli rimprovererà, in seguito, questa sua morbosa fedeltà al male come un lento, inesorabile uxoricidio. Vive quindi con disorientamento, ma anche con sensi di colpa, timori assillanti del giudizio degli altri e blocchi emotivi, il peccato imperdonabile di essere sopravvissuto a lei. Desideroso di recuperare sentimenti e rapporti cancellati nel lungo periodo della sua dedizione al progredire del cancro, si aggrappa a ciò che gli resta: tre figli quasi adulti, verso cui sente crescere un’incomunicabilità fatta di delusioni reciproche, di vicendevoli intrusioni e sospettosi spionaggi, una madre lontana ma incombente, la suocera ottantaduenne che, in virtù della parentela strettissima con la moglie morta – considera più vicina di chiunque altro. Ma ciò che più lo ossessiona nel suo lento ritorno alla vita sono i rapporti con le altre donne, incoraggiati e favoriti dagli interventi impiccioni di parenti e amici Le donne sono qui testimonianza di un ambiente e di una cultura scissa tra oriente e occidente, tra fanatismo religioso e miscredenza, una zona franca pe la narrativa moderna, che Yehoshua esplora con risultati di notevole interesse. La storia del primo anno di vedovanza di Molcho, passato senza riuscire a sfruttare la nuova libertà, si chiude con il suo ritorno a Haifa, dove trova la suocera morente, e decide di non assistere al trapasso di lei, rifiutando un coinvolgimento sempre più penoso, e scegliendo invece di andare incontro alla vita, a nuove emozioni, magari a un amore più grande.
Cinque stagioni
Al termine di una lunga malattia la moglie di Molcho muore, lasciando al marito un immenso vuoto, una vita da reinventare. Negli ultimi sette anni Molcho è vissuto come un perfetto infermiere. Ora sembra che tutti vogliano trovargli un'altra moglie. Ma Molcho è talmente attaccato al ricordo della moglie da tornare a Berlino, città natale di lei, due volte l'anno. E lì si sente accusare d'aver fatto morire la moglie proprio con le sue cure amorevoli e assidue. Attraverso cinque, intense stagioni, l'autore racconta lo spaesamento, le ansie, il senso di inadeguatezza del suo personaggio, ma anche la sua lenta rinascita.
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2007
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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alida airaghi 14 aprile 2020
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ANDREA CASCONE 29 marzo 2010
il solito grande Yehoshua che sa descrivere come pochi l'animo umano in tutte le sue sfaccettature.
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