Clausura liberatoria
La narrazione, liberamente ispirata a fatti realmente accaduti, si snoda al ritmo di un metaforico viaggio intrapreso durante il lockdown. Ci si muove tra realtà contemporanea e digressioni nel passato. Protagonisti Carolina, madre single e libera professionista espatriata a Bruxelles, e suo figlio Arturo. I due si ritrovano coinvolti in un'odissea senza fine, in vicende ai limiti del grottesco causate dalla presenza di babysitter uomini e inaffidabili. Rari purtroppo i collaboratori meritevoli. Durante la clausura dovuta al coronavirus, Carolina prova un paradossale sollievo, liberandosi da quei personaggi destabilizzanti. In quel limbo, lontani dal caos quotidiano, la donna comincia consapevolmente a riordinare la propria vita, grazie all'incontro ravvicinato con se stessa. Si connette con empatia al figlio ribelle. Tenta di recuperarne la complicità ed il dialogo perduti, sia pur conscia delle difficoltà nell'interagire con lui. Si avvia fiduciosa verso il futuro, con cauto ottimismo ed una 'pandemica voglia di fare'. Non intende ancora commettere errori per la fretta, assolutamente da evitare in futuro.
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Anno edizione:2021
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