Cola Pesce. Una fiaba di mare. Ediz. a colori - Italo Calvino - copertina
Cola Pesce. Una fiaba di mare. Ediz. a colori - Italo Calvino - 2
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Letteratura: Italia
Cola Pesce. Una fiaba di mare. Ediz. a colori
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Descrizione


Una volta a Messina c'era una madre che aveva un figlio a nome Cola, che se ne stava a bagno nel mare mattina e sera. Cola Pesce è un bambino a cui piace nuotare in mare dove tra le onde regna l'illusione di liberarsi dallo stato solido del mondo. L'illusione diventa realtà perché dopo un incantesimo scaturito dalla maledizione della madre, o forse dalla benedizione degli dei, Cola Pesce muta in un essere semiumano, come una sirena o un centauro. Le sue mani palmate e il suo collo di rana lo rendono una creatura in transizione tra il mondo solido e il mondo liquido, tra le aspirazioni vacue e materiali degli uomini e l'istinto di sopravvivenza di un pesce che pensa. Italo Calvino riscrive una delle fiabe italiane più amare e melanconiche, ma anche più significative. Nelle sue parole si intravede la strada che ogni giorno percorre chi è diventato quello che gli altri non capiranno mai. Ogni sogno di libertà, ogni argine superato assomiglia alle profondità del mare di Messina, piene di civiltà sepolte, pesci fantastici, insondabili rivoluzioni. Mario Desiati Età di lettura: da 4 anni.

Dettagli

28 febbraio 2023
24 p., ill. , Rilegato
9788804772514

Parola di Librai

Aurelia
Aurelia Feltrinelli Libri e Musica MS - Catania

Cola che si fece pesce: una fiaba siciliana

Nell'opera di di ristampa e commemorazione che l'anno scorso ci ha regalato tante nuove edizioni dei meravigliosi libri di Italo Calvino si inserisce questa nuova edizione di Colapesce, per Mondadori, sotto forma di albo illustrato, della fiaba popolare siciliana Cola Pesce, nella versione calviniana dalle Fiabe italiane e con le illustrazioni di Simona Mulazzani. La storia è nota ai più, ed è quella di un giovane, Cola, che maledetto dalla madre perché abile nuotatore, non vorrebbe mai tornare a terra – luogo del dovere, del lavoro, potremmo pensare, e forse non sbaglieremmo – ma preferisce rimanere nello spazio dell’inesplorato, dell’avventura: il mare. La maledizione della madre, dettata da esasperazione per questo figlio scriteriato, va a segno e Cola sviluppa «dita palmate come un’anatra e la gola da rana». Per questa sua sete di avventura, Cola diventa pesce, un po’ maledizione perché escluso dal consiglio degli uomini, un po’ benedizione perché fornito degli strumenti adatti alla sua esplorazione. Escluso dagli uomini, perché diverso, per gli uomini si sacrificherà, con un epilogo differente in ogni versione della fiaba, che non racconto perché chi non la conoscesse riesca a godersi la trama. L’illustrazione di Simona Mulazzani è raffinata ma quasi popolaresca, quasi da carretto siciliano, e si attaglia molto bene allo spirito popolare dell’opera. In particolare, in alcune tavole in cui si vede Sicilia dall’alto, l’isola è raffigurata quasi come si faceva (e ancora si fa) sugli strofinacci da cucina venduti nelle bancarelle dei souvenir, con un effetto vivacità e immediatezza che sostiene la natura di Cola Pesce come racconto antico, quasi raccolto dalla voce degli anziani. Il mare, azzurro in superficie, fondo e nero, come una lavagna, nelle profondità dopo la trasformazione di Cola, è popolato da creature colorate, mezze arboree e mezze animali, o misteriosi polpi dai sei occhi, animali strani, simili a quelli cui siamo abituati ma non uguali, come ci si aspetterebbe da un luogo, il fondo del mare, che rimane ad oggi il meno esplorato: perché solo Cola ha il privilegio di nuotare come un pesce, e noi no, per quanto dotati di scafandri e sottomarini. Le Fiabe Italiane sono un patrimonio di storie da cui attingere per ricostruire la tradizione del nostro Paese. Forse, a oggi, si leggono troppo poco, la fiaba è materiale difficile, perché, come il mito e la tragedia, porta dentro componenti archetipici della nostra coscienza collettiva e spesso sono duri e aspri: d’altro canto anche i Grimm, è assodato, ricamarono sui racconti delle vecchiette per fornire versioni più letterarie, ma anche più digeribili. Grande merito quindi a Mondadori per questo splendido albo, che rende onore alla fiaba e al gesto antico di narrare.

Aurelia
Aurelia Feltrinelli Libri e Musica MS - Catania

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Foto di Italo Calvino

Italo Calvino

1923, Santiago de las Casas (Cuba)

Figlio di due scienziati (il padre è agronomo, la madre biologa) nasce a Cuba dove i genitori dirigevano l'orto botanico di Santiago de las Casas, vicino a L'Avana. Tornata in Italia la famiglia, a Sanremo, frequenta le scuole nella città ligure e, terminato il liceo si iscrive ad Agraria, ma interrompe l'Università per evitare l'arruolamento forzato e dopo l'8 settembre si unisce alle brigate partigiane nella Brigata Garibaldi. Nel 1944 entra nel Pci e alla fine della guerra ne diventa militante attivo e Quadro. Si iscrive e si laurea alla facoltà di lettere di Torino e nel frattempo inizia a collaborare a riviste (fondamentale il rapporto con il Politecnico di Vittorini) e quotidiani. Entra a lavorare all'Einaudi e nel 1950 ne viene assunto definitivamente come...

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