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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
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Un libro davvero straordinario in grado di trascinarti nelle avventure di Moscardo e dei suoi amici. Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che viene convenzionalmente classificato come letteratura per ragazzi, il viaggio di questi conigli alla ricerca della loro libertà tocca argomenti e tematiche di grande impatto, adatti ai lettori di qualunque età. Super consigliato!
Uno dei romanzi più belli che io abbia mai letto, mi ha regalato fortissime emozioni, ci si affeziona subito a Moscardo, Quintilio,Parruccone...uno di quei libri che mi è dispiaciuto terminare. Consiglio anche la visione del cartone animato del 1978, è qualcosa di magico, meglio della serie uscita poco tempo fa su Netflix che comunque merita di essere vista.
Lo scrittore Richard Adams amava narrare La collina dei conigli alle sue figlie Juliet e Rosamond durante i lunghi viaggi in macchina. In futuro racconteranno di avere avuto gli incubi la notte, ma allora convinsero il padre a condividere quella fiaba con altri bambini. Adams la trascrisse ma la vide rifiutata da diversi editori, quando una piccola casa editrice decise di pubblicarla nel 1972. Il resto, come si dice, è storia… bestseller internazionale e pluripremiato che ha influenzato tante generazioni e ispirato altri artisti e creativi. A dispetto dei protagonisti e della linearità del racconto, ogni pagina è approfondita e avvince fino alla fine del romanzo. Non una vera favola per bambini, ma un’epopea moderna. Quintilio, il quinto figlio o comunque uno di quelli venuti dopo il quarto, annuncia una imminente sciagura. Come Cassandra in patria, la sua profezia rimane inascoltata, soprattutto dal Capo Coniglio Trea-rà (la desinenza indica il più alto in grado). L’unico a credergli è chi lo conosce bene: suo fratello Moscardo. Il coraggioso coniglio mette su insieme una squadra e scappa in cerca di una nuova terra. Più avanti scopriremo che la disgrazia è davvero avvenuta e la tana di Sandleford distrutta da una Ditta di costruzioni: a riferirlo saranno Pungitopo e Campanella, gli unici superstiti che si ricongiungeranno agli esuli, proprio come Enea narrò della caduta di Troia a Didone ospite a Cartagine. Ogni viaggio ha bisogno dei suoi compagni d’avventure. Moscardo e Quintilio hanno il forte Parruccone (si chiama così per via del ciuffo di peli fra le orecchie) e l’intelligente Mirtillo. Dato che la guerra ha la sua poesia, loro hanno Dente di Leone, che è il cantore di miti e leggende quando si fermano a riposare. Una delle storie meglio narrate dall’Omero conigliesco, e più conosciute nel mondo dei conigli, è La lattuga del Re: canto di una delle furbesche gesta del temerario El-ahrairà, il famoso coniglio del passato, spesso in contrasto con il Principe Arcobaleno e aiutato dal fedele Ravascuttolo. Insieme a pochi altri conigli, la banda si ingegna su una chiatta e raggiunge l’altra sponda del fiume lasciando gli inseguitori con un pugno di mosche. I primi tentativi di insediarsi in nuove conigliere falliscono miseramente. Trovano una tana magna di conigli pasciuti e senza Capo Coniglio, anche se Primula Gialla parla a nome di tutti. Questi conigli sono in forma ma rassegnati al destino, e hanno scoperto l’arte e la scultura. Passata l’eccitazione iniziale, i nuovi arrivati scoprono che questa grande tana strategicamente situata sotto le radici dell’albero e vicino a un ricco orto, è una gabbia dorata. I suoi abitanti vengono nutriti dagli uomini perché, in cambio, di tanto in tanto, sacrifichino uno di loro...
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