Sei cresciuto, come scrittore...c’è una veridicità di fondo, che fa venire la pelle d’oca; ho vissuto inconsapevolmente, con te questo viaggio, meglio di quello precedente e mi sono ritrovata a leggere più volte frasi che fanno oggettivamente parte della mia quotidianità...frasi che forse se ti avessi dovuto aiutare a scrivere il libro ti avrei suggerito...“i miei luoghi sono le persone”, “è straordinario come la passione scaldi ogni cosa”,”i punti di vista cambiano le proporzioni”,”l’urina dipende dall’emozione è incontenibile” “due cuori al chiarore di luna.l’amore è di tutti”...ma la parte più pura del libro sono le ultime frasi di pagina 126...quando, con tutto l’amore del mondo decidi di lasciare intatto il tuo desiderio per Azzurra...e il fatto stesso che tu abbia fatto un viaggio per realizzare il suo/tuo sogno la dice lunga sulla persona spettacolare che sei... resta puro sempre, Andrea, che forse, alla lunga la tua purezza contagierà il mondo
Andrea Caschetto ha inaugurato la categoria dei viaggi necessari. Il suo è un turismo dell’anima, dove i luoghi sono le persone e le persone sono i luoghi.
“Non smetterò mai di viaggiare il mondo. E fra la gente, sentirmi a casa. Tutti dovremmo sentirci a casa sempre. Spogliarci dell’uniforme che indossiamo nel quotidiano e finalmente essere noi. Diversi l’uno dall’altro. È nell’abbraccio alla diversità che si consuma il futuro prossimo del mondo.”
Andrea è un viaggiatore lento, perché serve tempo per ascoltare davvero le vite degli altri, per entrare in punta di piedi nelle esistenze, laddove la porta viene aperta, e con garbo accarezzarle e accudirle. E non crediate che questo tempo sia perso: prima o poi ritorna, in forme e sembianze mai uguali, ed è linfa per il mondo. Questo viaggio nasce da varie necessità, che nell’ordine sono: esaudire il desiderio di una ragazza molto amata che ama l’Argentina ma non può andarci; imparare che la disabilità ha bisogno di manutenzione e non di cure, perché non è una malattia; e ancora, raccontare la straordinaria meraviglia della diversità, dando voce agli Invisibili. E allora via, lungo le strade dell’Argentina. Unica compagna, una sedia a rotelle, metafora del vivere disabile. Da usare per sedersi e per far sedere, per confidarsi e far confidare. Per raccontare storie e invitare a raccontarle. A proposito, la sedia ha un nome. Si chiama Azzurra, come la ragazza amata che ama l’Argentina e finalmente, con Andrea, ci è andata. Perché la realtà ha la forma che uno vuole darle. E i sogni contano.
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Anno edizione:2017
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Ilaria Sorrentino 07 ottobre 2017
"È nell'abbraccio alla diversità che si consuma il futuro prossimo del mondo". Mi ha stupita Andrea. Un libro straordinario, in cui le parole molto spesso sono pesanti come macigni ma sono piene di libertà. Oggi dove tutto è preconfezionato: valori, diritti, normalità, tutto. Questo libro risponde con l'apertura alla vita e all'altro. Che cos'è la diversità? Tutto e niente. Un libro che è insegnamento, che mostra le fragilità umane ma reagisce con il sorriso e l'amore all'altro. Andrea ha una grande capacità: è leale con la vita e con l'umanità. Un libro che si divora in poco tempo, perchè scorre molto bene e vuoi sapere, conoscere, entri nella storia. Consigliatissimo!
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