Con gli occhi chiusi - Federigo Tozzi - copertina
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Letteratura: Italia
Con gli occhi chiusi
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Descrizione


Pubblicato nel 1919, "Con gli occhi chiusi" tratteggia con rara e intensissima efficacia le inquietudini, i tormenti e le delusioni del giovane Pietro. La sua vita amara è segnata dal brutale rapporto con il padre Domenico, dalla grettezza e povertà degli operai che lavorano nel podere familiare di Poggio a' Meli e, soprattutto, dalle incertezze laceranti di un amore che mai appaga. Pietro guarda ma non vede: i suoi occhi sono il sipario che volontariamente serra dinanzi alla realtà incomprensibile, sono l'unica difesa da una vita che disobbedisce alle illusioni. Con gli occhi chiusi è un romanzo dalla trama semplice, ma di notevole respiro narrativo ed è certo uno dei più belli e toccanti di Tozzi. Permette, di scandagliare una materia così umorale e volatile quale è l'animo ipersensibile di un ragazzo, facendo risuonare nel lettore l'eco di sensazioni autentiche, vissute e, per questo, senza tempo.

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Dettagli

175 p., Brossura
9788818016307

Valutazioni e recensioni

  • Questo libro non mi ha affatto entusiasmata! Eppure l'inizio non era niente male, si respirava un'aria "antica", di tradizioni di una società contadina e genuina. Ma di genuino c'è poco! Ad un certo punto ne ho ricavato un senso di oppressione perchè nessuno era in grado di amare nessuno. Il protagonista maschile è senz'altro Pietro, ragazzino inquieto e immaturo. Pietro prova una certa simpatia per Ghìsola, figlia di contadini a servizio del padre di Pietro. I due appartengono a due ceti sociali diversi e sono destinati ad allontanarsi. Ma in Pietro il pensiero di Ghìsola continua a rimanere nella testa finchè capisce di esserne innamorato e va a cercarla. Ma è amore? Da parte di Ghìsola no di certo! Usa e inganna Pietro fingendosi quello che non è, e non è mai stata. La narrazione è poi fitta di descrizioni che, personalmente, ritengo appesantiscano troppo il romanzo.

  • Un giovane insicuro e sognatore "castrato" da un padre padrone violento si innamora della contadinella di facili costumi a servizio nella trattoria del genitore. Il periodo è quello dell'inizio 900 e l'ambientazione è tra Firenze e Siena. È una storia cruda e cupa resa quasi asettica dallo stile asciutto e pessimista dell'autore che usa periodi e dialoghi brevi. Tozzi è un efficace paesaggista proietta il lettore in un ambiente illuminato da una penna viva e pittorica. La storia è abbastanza opprimente, latita nella parte centrale, lenta e un po’ farraginosa, nel compenso riprende nel finale con le ultime tre o quattro pagine di grande intensità.

  • Tozzi è sempre stato considerato come una pecora nera della nostra letteratura: escluso, criticato o addirittura ignorato. Rivalutato, invece, negli ultimi anni, non ha niente da invidiare a Pirandello, Kafka e i suoi contemporanei tanto studiati al liceo. "Con gli occhi chiusi è un romanzo quasi completamente autobiografico che rispecchia appieno il rapporto padre-figlio del primo novecento, il complesso di Edipo e l'inettitudine del protagonista. Anzi, la sua è più di un'inettitudine: in Pietro c'è una dicotomia tra una fortissima sensorialità e un'interiorità che non porta queste sensazioni da nessuna parte. Il suo è proprio un non essere, una perdita d'identità. Questa condizione conduce poi ad una mancata prossemica, non c'è mai la giusta distanza fra i vari personaggi. Il titolo "con gli occhi chiusi" è esemplificativo: la voglia di chiudere gli occhi davanti a ciò che ci è scomodo.

Conosci l'autore

Foto di Federigo Tozzi

Federigo Tozzi

1883, Siena

Per lungo tempo rimasto nell'oblio, Federigo Tozzi è stato rivalutato solo molti anni dopo la sua scomparsa e oggi è considerato uno dei più importanti narratori italiani del Novecento.Nacque da una famiglia di contadini, ma rimase orfano di madre all'età di dieci anni; iscritto al ginnasio arcivescovile della città, non sembrò portato per gli studi, tanto che fu ritirato per essere successivamente iscritto all’Istituto di Belle arti. Espulso per cattiva condotta, passò alle scuole tecniche. Pur studiando in modo saltuario e molto disordinato, sviluppò un grande amore per la lettura cominciando a frequentare la biblioteca comunale di Siena, dove formò una cultura influenzata dalla moderna psicologia. Nel 1902, essendo ancora...

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