Tozzi non regge il confronto con i due grandi padri degli inetti, Svevo e Pirandello, che nello stesso periodo rendevano ben altra giustizia alla suddetta figura. Il romanzo è un crudo alternarsi di veloci quadri che non permettono di immedesimarsi bene nei personaggi, nè tanto meno nel protagonista, verso il quale l'unica cosa che ci permette di provare è pena. Tozzi ci presenta un mondo asettico, in cui nessuno riesce ad uscire dalla propria situazione di sofferenza, e in cui anche l'amore si rivela essere una mera illusione, ben lontana dalla perversa realtà.
Con gli occhi chiusi
Il romanzo fu pubblicato nel 1918. E' la storia, largamente autobiografica, di un'adolescenza, dei primi dolorosi incontri con la realtà e con l'amore. Pietro Rosi è un giovane fragile e sognatore, figlio di un oste rude e di una donna delicata. Pietro si innamora di una giovane contadina, Ghisola, sentimento che affronta "ad occhi chiusi". Quando a Firenze Ghisola, dopo essere stata l'amante di un uomo maturo, rimasta incinta, decide di sfruttare il sentimento di Pietro e di attribuirgli la paternità del figlio che aspetta, si trova costretta a sfuggirgli, perchè Pietro la "rispetta" e fa sfumare il suo piano. Scoperta improvvisamente la verità Pietro "apre" gli occhi e termina così la sua adolescenza. Con una nota critica di Luigi Pirandello.
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Anno edizione:2000
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sara 18 maggio 2023Merita in parte la scarsa fama
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Silvio 11 aprile 2023Ingiustamente sottovalutato
La storia di Piero Rosi, figlio del violento oste Domenico e innamorato di Ghisola, si muove lungo i solchi dell’ impressionismo del primo sec. XX. La storia riesce a trattenere il lettore fino all’ultima pagina, e i ritmi sono magistralmente scanditi dalle scelte stilistiche dell’autore. È un libro che merita sia di essere letto sia di essere studiato, nonostante sia, al momento, di molto sottovalutato.
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Andrea Cortesi 23 novembre 2016
A metà tra verismo e neorealismo, l'opera di Tozzi potrebbe, ad oggi, essere difficile da apprezzare. Si tratta di un libro crudo, schietto, poco ornato. Portagonista è Piero, un ragazzo dal carattere difficile e in perenne lite con i genitori, soprattutto con il padre Domenico, proprietario di un podere nei pressi di Siena. In questa situazione si inserisce la sua contraddittoria e tormentata storia d'amore con Ghisola, giovane contadina del podere. Un bel (anche se triste) quadro della Toscana di inizio XX secolo. Da notare alcune forme linguistiche tipiche del senese (doventare, escire) che punteggiano le pagine di Tozzi. Ostico, ma ne vale la pena.
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