Concia al vegetale. Storia, produzione e sostenibilità del distretto della pelle. Santa Croce sull'Arno e Ponte e Egola. Ediz. italiana e inglese
Concia al vegetale: un profumo remoto, un tuffo nel Basso Medio Evo: «Conciaj, conce, lavorazioni di pelle, ma anche mercati e snodi di traffici, pelli da conciare o anche secche e salate …». Dal profondo Trecento, nel sanminiatese, nomi di pellicciai e cuoiai, e un’artigianale “concia delle pelli”. Nell’Ottocento i primi conciatori, i luoghi della concia. Nel Novecento le innovazioni. L’autarchia stimolò e incrementò la produzione della “vacchetta” e del cuoio da suola, secondo l’antica formula con le scorze di lecci e castagni. Singolari figure di imprenditori … «Si è cominciato con una botte da vino … con una cinghia sopra che si faceva girare…in queste botti da vino ci si faceva i fori, ci si faceva gli zipoli, si faceva lo sportello…». Anni Sessanta, venne l’addio alla Casa-concia, nacque l’associazionismo, fu una forza vincente. Razionalizzazioni produttive, soluzioni ambientali, le pelli e il cuoio nel villaggio globale. L’incontro con la moda, il recupero della tradizione, fu natural sensation, dura ancora oggi.
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Anno edizione:2013
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