I coniugi Orlov

Bello ed interessante questo breve romanzo di Gorkj, autore di cui non avevo letto nulla. Molto importante e ben delineata la descrizione dell’ambiente fortemente degradato in cui i due coniugi vivono: un ambiente al limite del bestiale. Nulla c’è che possa cambiare quella situazione e allora Grigorij non trova altra soluzione che l’abbruttimento nell’alcool e la violenza sulla moglie. Matrena, donna umile, passiva, consapevole del suo ruolo ma anche ricca di saggezza contadina, accetta con rassegnazione il suo rapporto con il marito, al quale però la lega un forte affetto. Infatti sempre alle percosse segue la riconciliazione. Arriverà un grave avvenimento che porterà i due coniugi ad uscire dalla loro tana, a lavorare e ad assumere un ruolo sociale diverso. Ma Griscka è un ansioso, scontento e tormentato, non rassegnato al ruolo di “povero” a cui la società lo confina. Il nuovo ruolo e il nuovo lavoro non lo soddisfano, convinto che non si possa fare nulla per redimersi, per avere una vita migliore. La moglie Matrena, invece, quando segue il marito nella nuova avventura, mantiene saldo il suo buon senso popolare e il suo affetto per il marito; ma il nuovo lavoro la rende sempre più consapevole della realtà e della vita. Allora non si arrende né è disponibile a tornare indietro e a seguirlo, perché ha acquisito una maggior consapevolezza dei suoi diritti di donna e di essere umano. È un libro denuncia che vuole portare avanti l’idea che solo attraverso una ribellione coraggiosa ( una rivoluzione, certamente, conoscendo le idee di Gorkj) si possono conquistare i propri diritti e rivendicare un’esistenza più giusta ed umana.