ottimo testo
Il consumo critico. Una relazione solidale tra chi acquista e chi produce
Fair trade, ecovillaggi, transition towns, banche del tempo, slow fashion: è il vocabolario del consumo critico, in cui contano non solo il prezzo e la qualità dei prodotti ma anche il comportamento dei produttori e la sostenibilità ambientale e sociale della filiera produttiva. Una rivoluzione degli stili di vita, che può trasformare i processi decisionali promuovendo la capacità di creare nuovi legami di solidarietà dentro e fuori il mondo del lavoro.
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Autore:
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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nicole 15 giugno 2022
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ANTONINO LO BELLO 30 maggio 2016
Per chi volesse capire come stiamo mettendoci alle spalle uno dei secoli più bui della storia umana ( il ‘900) in cui disagi sociali ed ambientali sono stati criticità che si sono guardati allo specchio, è utili leggere il libro sul Consumo critico scritto da Francesca Forno e Paolo Graziano, che spiega in uno stile agile, sintetico, scorrevole e chiaro (qualità rare soprattutto nel mondo universitario) come sta avvenendo una rivoluzione degli stili di vita che può trasformare processi, “governance”, e creare sempre più nuovi legami di solidarietà; libro sia nello stile che nel formato diretto ad un vasto pubblico che ha sempre meno spazio, tempo ed occasioni di approfondire, di riflettere sulla qualità della propria vita e delle relazioni con gli altri esseri umani. Bene fa l’editore il Mulino con questa collana –Farsi un’idea- con un formato tascabile a rivolgersi al grande pubblico con una informazione di qualità fuori dalle solite nicchie di ben informati o di aristocratici della cultura.
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MARTA POLONI 16 maggio 2016
Prima di tutto bisogna tenere da conto che questo libro appartiene alla collana "Farsi un'idea" (pubblicata da Il Mulino). Ne consegue che lo scopo primario è offrire, ad un pubblico non (necessariamente) specialistico, un'introduzione al tema del consumo critico. Con una scrittura efficace e concisa, gli autori presentano diverse forme di consumo critico, da quelle più "famose" come Slow Food a quelle meno conosciute come le transition towns e gli ecovillaggi; tutte queste hanno in comune l'opposizione al consumismo acritico e, perciò, smoderato. A mio parere, il lavoro più utile svolto da questo libro è proprio quello di classificare nuove forme di economia alternativa aiutando il lettore ad eventualmente approfondire, concretizzare e mettere in pratica idee riguardo un maggiore rispetto per il futuro del pianeta e, di conseguenza, della propria esistenza. Se il lettore è interessato al tema, non sarà difficile trovare riscontro ai modelli "teorizzati" nella propria realtà locale.
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