Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi - DVD
Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi - DVD - 2
Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi - DVD
Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi - DVD - 2
Dati e Statistiche
Salvato in 69 liste dei desideri
BAFTA al miglior film - Film non in lingua inglese - 1983
David di Donatello - Miglior film - 1979
Cristo si è fermato a Eboli
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10,99 €
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Descrizione


Nel 1930 il regime fascista esilia Carlo, intellettuale torinese, medico e scrittore antifascista, ad Eboli, un paesino sperduto della Lucania. Durante la sua permanenza instaura rapporti di amicizia e di simpatia con gli abitanti del luogo.

Dettagli

1979
DVD
8032700998310

Informazioni aggiuntive

  • Cristaldi Film, 2007
  • CG Entertainment
  • 151 min
  • Italiano (Dolby Digital 5.1);Italiano (Dolby Digital 1.0 - mono)
  • Italiano per non udenti; Inglese
  • 1,66:1 Wide Screen
  • speciale: speciale Francesco Rosi; documentario: documentario archivio Rai "A sud di Eboli"; foto; manifesto originale; recensioni

Valutazioni e recensioni

  • CN

    Malinconico confino di un uomo (seconda Guerra Mondiale), in un paesino arroccato su un monte: diffidano di lui, che percorre le stradine per passare il tempo, incuriosito da quel vivere semplice, difficile, aspro, crudo. Ne diventerà parte, lasciarlo gli darà dolore. Volonte` sempre meraviglioso. Cinema di Francesco Rosi.

  • Guido Biasella

    Dal libro biografico di Carlo Levi, Francesco Rosi mette in scena un film sincero, delicato e toccante, fedele trasposizione cinematografica dei giorni di confino dello scrittore, compiendo una doppia analisi, politica e sociale da una parte, umana e passionale dall’altra. Rosi ferma suggestivamente la cinepresa su terre, animali e personaggi pieni di storia, aiutato da un cast di non attori, gente del posto, e dalla grandissima, sottomessa, interpretazione di Volontè, riesce ad immortalare e rendere vicino un posto lontano nel tempo. Discreto il comparto audio/video.

Conosci l'autore

Foto di Francesco Rosi

Francesco Rosi

Francesco Rosi, regista e sceneggiatore, nasce a Napoli il 15 novembre 1922. Nel 1947 viene chiamato da Luchino Visconti come aiuto regista insieme a Franco Zeffirelli per La terra trema. Nella regia debutta nel 1958 con il film La sfida a cui seguono pellicole che diventano punti di riferimento per tutti i cineasti non solo italiani. I magliari, Salvatore Giuliano, Le mani sulla città, Il caso Mattei, fino a La tregua del 1997, suo ultimo film. Tra il 2003 e il 2008 per la Compagnia di Luca De Filippo mette in scena Napoli milionaria!, Le voci di dentro, Filumena Marturano di Eduardo De Filippo: è il suo ritorno sul palcoscenico teatrale dopo In memoria di una signora amica di Giuseppe Patroni Griffi del 1963. Nomination all’Oscar per il miglior film straniero con Tre...

Foto di Paolo Bonacelli

Paolo Bonacelli

1939, Roma

Attore italiano. Studia all’Accademia d’arte drammatica e si fa apprezzare dai migliori registi teatrali italiani. Esordisce nel cinema nel 1964 con Cadavere per signora di M. Mattòli, riuscendo con gli anni a ritagliarsi dei ruoli significativi nei quali distilla le sue raffinate qualità di attore di teatro, soprattutto in personaggi sgradevoli e viscidi. Fra questi ultimi, il «duca» di Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di P.P. Pasolini e il carcerato-aguzzino di Fuga di mezzanotte (1977) di A. Parker. Lavora fra gli altri con M. Antonioni, M. Bellocchio, L. Cavani e interpreta con successo anche ruoli brillanti in Johnny Stecchino (1991) di R. Benigni e Taxisti di notte (1992) di J. Jarmusch.

Foto di Alain Cuny

Alain Cuny

1908, Saint-Malo

Attore francese. Dopo gli studi di architettura all'École des Beaux-Arts, fa esperienza come scenografo e costumista. Viene in seguito attratto dal teatro, ma nel 1941 approda allo schermo in Madame Sans-Gêne di R. Richebé e l'anno successivo, con una parte di rilievo, in L'amore e il diavolo (1942) di M. Carné. Recita anche in Italia per M. Antonioni in La signora senza camelie (1953) e più avanti per F. Fellini in La dolce vita (1960). Si misura soprattutto con personaggi drammatici e complessi, ma a volte anche ambigui e sfuggenti, come in Notre Dame de Paris (1956) di J. Delannoy, Les amants (1958) di L. Malle, La via Lattea (1969) di L. Buñuel, Satyricon (1969) di F. Fellini, Il maestro e Margherita (1972) di A. Petrovi?c, dove è il diavolo, Irene, Irene (1975) di P. Del Monte. Successivamente...

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