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Anno edizione: 2015
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Resto con la sensazione che questo libro sia un'occasione persa: la professoressa Vitale, con la marea di documenti che aveva raccolto, avrebbe potuto parlare della morte di Majakovskij da mille angolature, rielaborare il materiale in una forma che avvicinasse di più il lettore; invece il volume resta una raccolta di stralci di verbali, documenti, dichiarazioni che si fanno sempre più ripetitive man mano che si va verso la fine. Manca, per di più, una guida che imprima una direzione a tutte le voci che si fanno spazio nel libro. Certo, un libro così concepito fa percepire bene il girare a vuoto dei pettegolezzi; un libro così (poco) strutturato rimanda alle pagine spezzate e sincopate dei futuristi. Questi effetti, però, vengono pagati in pesantezza del testo e noia di lettura, per quanto mi riguarda. Tutto questo girare intorno ai documenti, tra l'altro, non porta a granché di nuovo, e tra l'inizio del libro e la sua fine non si conquista quasi terreno dal punto di vista delle informazioni sul suicidio. Apprezzabili, comunque, sia la serietà delle ricerche che stanno alle spalle del libro, sia la restituzione da parte della Vitale dell'atmosfera sovietica di quegli anni terribili. Tante, infine, le citazioni di Majakovskij stesso che danno vitalità al libro. Tra tutte, la mia preferita resta quella in cui Majakovskij, a chi gli chiede se gli capiti mai di rileggere Puškin (fare questa domanda a un russo è come chiedere a un italiano se gli capiti mai di mangiare la pasta), risponde: «Mai. La conosco a memoria».
Il defunto, che in questo caso è Majakovskij, odiava i pettegolezzi. Il libro di Serena Vitale ci prende per mano e ci porta indietro nel tempo e nello spazio: nella Russia della rivoluzione e fin dentro lo studio in cui il poeta lavorava, incontrava le persone a lui care e alla fine si uccise. Ci racconta dei suoi amori tormentati, delle sue passioni politiche e letterarie sempre vive, delle delusioni inanellate. E del caso "Majakovskij" che si apre non appena si ode lo sparo e si sparge la notizia della sua morte, con tanto di agenti segreti presenti sul posto, rapporti di polizia diversi e contraddittori, ricostruzioni postume. Una storia avvincente, dettagliata e appassionata sulla breve e intensa vita di un grande poeta del novecento.
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