Innanzitutto bisogna chiarire che il genere in cui il libro è inserito è scorretto. A mio parere questo testo andrebbe inserito nel genere NARRATIVA, sottogenere RACCONTI. Chiarito ciò mi preme sottolineare che le pagine di questo libro sono zeppe di periodi poetici e ispirati, alcune volte spiritosi, molto più spesso melanconici o carichi di inquietudine. Ogni nuovo racconto è un implicito invito ai ricordi o alla riflessione, è un tuffo in un mondo altro ma allo stesso tempo nostro. La voce intima ed evocativa di questa autrice emerge elegante in tutti i testi della raccolta, con sfumature differenti, ma sempre chiaramente riconoscibile. Ogni racconto ha un suo ritmo, scandito da pause e silenzi che, insieme alle parole, creano un’armonia testuale moderna e raffinata, in cui immergersi con voluttà. Di altri e d’altrove è quello che io definisco un libro da “meditazione”, da leggere e da rileggere, con la certezza di trovarci sempre qualcosa di nuovo.
