Diario di un dolore

Non è semplice, soprattutto per una persona in lutto, riuscire a raccogliere tutte le proprie domande, riflessioni ed incertezze, formularle in forma coerente e metterle per esteso. Eppure, Lewis riesce a farlo egregiamente, ponendo quelli che sono i giusti quesiti di fronte ad un evento tremendamente doloroso e sconvolgente quale la morte prematura di un partner. Si tratta di un lavoro magistrale, forse nato più come esercizio catartico per l'autore, che però rende chiara ed esemplificativa l'esperienza universale della perdita di una persona cara, soprattutto dal punto di vista di chi "rimane" e non vuole trovare scappatoie e consolazioni "facili" di fronte ad emozioni così devastanti e totalizzanti. In conclusione, lettura calorosamente consigliata!

In questa collezione di pensieri, uno dei padri del fantasy epico, ci fa entrare nel suo dolore per la perdita della moglie. Un dolore magistralmente descritto in tutta la sua evoluzione, forse proprio perché non romanzato, ma semplicemente registrato in modo quasi scientifico il susseguirsi dei sentimenti provati. È anche un esempio di fede. Diversa dalla visione cattolica (maggiormente culturalmente connaturale ad un italiano) in quanto autore anglicano, che forse la rende più dura e spigolosa. Seppur il dolore all'inizio scuota in modo profondo la fede dell'autore, questa emerge più forte alla fine.

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