Diotima e Holderlin. Lettere e poesie - Friedrich Hölderlin - copertina
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Letteratura: Germania
Diotima e Holderlin. Lettere e poesie
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In una casa agiata di Francoforte, luminosa e circondata da un folto parco, il poeta assoluto dell'età moderna, Friedrich Hölderlin, allora ventiseienne, incontrò Diotima, il suo "amato amore". E subito scriveva: "C'è un essere al mondo presso il quale il mio spirito può e potrà indugiare millenni". Quell'essere, che per Hölderlin era Diotima, si chiamava per tutti gli altri Susette Gontard, ed era la madre del giovane Henry, a cui Hölderlin doveva fare da precettore. Così nacque non una storia d'amore, ma una storia che era l'amore. Le stupende lettere di Diotima, così perfettamente accordate nel timbro a Hölderlin, sono l'unica traccia immediata che ci rimane di quella vicenda, che ebbe una conclusione brutale, a cui seguì entro breve tempo la morte improvvisa di Diotima. Ma anche in un certo gruppo delle liriche di Hölderlin parla Diotima, e nel suo nome anzi si può dire che Hölderlin trovi per la prima volta la sua inconfondibile voce. Preceduto da un saggio di Enzo Mandruzzato, che ricostruisce in tutti i suoi passaggi quel grande incontro e quella straziata separazione, il presente volume offre in contrappunto le lettere di Diotima a Hölderlin, i pochi biglietti del poeta sfuggiti alla distruzione e, infine, le liriche di Hölderlin che a lei si rivolgono, o comunque appartengono all'"esperienza di Diotima", come le due valve di una meravigliosa, intatta conchiglia.

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Adelphi (Piccola Biblioteca 86); 1979; Noisbn; 18 x 11 cm; pp. 275; Copertina flessibile con risvolti; A cura di Enzo Mandruzzato.; Leggeri segni d'uso e del tempoi alla copertina, dorso scolorito, interno pulito, lievemente brunito. Testo tedesco a fronte; Accettabile (come da foto). ; In una casa agiata di Francoforte, luminosa e circondata da un folto parco, il poeta assoluto dell'età moderna, Friedrich Hölderlin, allora ventiseienne, incontrò Diotima, il suo "amato amore". E subito scriveva: "C'è un essere al mondo presso il quale il mio spirito può e potrà indugiare millenni". Quell'essere, che per Hölderlin era Diotima, si chiamava per tutti gli altri Susette Gontard, ed era la madre del giovane Henry, a cui Hölderlin doveva fare da precettore. Così nacque non una storia d'amore, ma una storia che era l'amore. Le stupende lettere di Diotima, così perfettamente accordate nel timbro a Hölderlin, sono l'unica traccia immediata che ci rimane di quella vicenda, che ebbe una conclusione brutale, a cui seguì entro breve tempo la morte improvvisa di Diotima. Ma anche in un certo gruppo delle liriche di Hölderlin parla Diotima, e nel suo nome anzi si può dire che Hölderlin trovi per la prima volta la sua inconfondibile voce. Preceduto da un saggio di Enzo Mandruzzato, che ricostruisce in tutti i suoi passaggi quel grande incontro e quella straziata separazione, il presente volume offre in contrappunto le lettere di Diotima a Hölderlin, i pochi biglietti del poeta sfuggiti alla distruzione e, infine, le liriche di Hölderlin che a lei si rivolgono, o comunque appartengono all'"esperienza di Diotima", come le due valve di una meravigliosa, intatta conchiglia. ; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.

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Diotima e Holderlin. Lettere e poesie

Dettagli

28 maggio 1979
275 p., ill.
9788845904004

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Foto di Friedrich Hölderlin

Friedrich Hölderlin

1770, Lauffen sul Neckar, Württemberg

Friedrich Hölderlin è stato un poeta tedesco. Autore di una poesia non facile e che non concede nulla alla leggibilità, ha cantato la presenza del divino, proprio in un mondo moderno che dal divino andava sempre più allontanandosi La vita Orfano di padre, fu presto separato dalla madre e compì studi severi in seminario, maturando un profondo risentimento contro la violenza dei pedanti e la religiosità ufficiale. A Tubinga, nel collegio teologico dello Stift, si legò di amicizia con Schelling e Hegel, suoi condiscepoli. Studiò Kant, Spinoza, Rousseau. Nel 1793 fu abilitato all’ufficio di pastore, che tuttavia non volle mai esercitare. A quell’anno risale l’entusiastica adesione agli ideali di libertà...

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