La regia micidiale di Paolo Sorrentino nel suo primo film di successo, e comunque il secondo per notorietà dopo La Grande Bellezza con cui vinse l'Oscar, tiene lo spettatore sul filo tra immagini di nitidezza tale da far male agli occhi, musiche forti e fisiche e l'interpretazione granitica di un Servillo molto truccato e somigliante al politico DCI Giulio Andreotti. Anche per chi, come me, per motivi anagrafici Andreotti non lo conosceva se non di nome, il film non manca di impatto nè di possibilità di comprensione: non è facile o trasparente, certo, ma la suggestione e il simbolismo profondi tipici del cinema di Sorrentino rendono non poi tanto importante capire "chi è chi" e tutti i riferimenti storici. La vicenda consiste anche in una fantasmagorica allegoria della solitudine del potere, dello smarrimento di un uomo sbarrato nella propria vita e che non sa capire e avvicinarsi a nessuno. Una perla assoluta nella cinematografia italiana, con alcuni picchi: la scena di una festa, durante la quale Andreotti viene convinto (o si convince da sé) a candidarsi alla Presidenza della Repubblica; una lunga sequenza durante la quale Andreotti guarda in mezzo alla folla il compromesso tra bellezza e ricchezza, tra gioventù e vecchiaia (una splendida Fanny Ardant che balla languidamente con il marito anziano). Poi si sposta all'esterno, accetta il suo personalissimo compromesso (la politica, il sacrificio della vita vera a quella irreale) seduto a un tavolo di un bianco accecante in contrasto con il rosso della porpora cardinalizia di un monsignore e gli abiti neri degli altri. Poi esplode, perfettamente a tempo, La prima cosa bella cantata da Nicola di Bari, e la cinepresa, come pudica, si allontana. Un tocco di genio.
Agli inizi degli anni novanta, Giulio Andreotti avanza inarrestabile verso il settimo mandato come Presidente del Consiglio. Andreotti, uomo freddo e imperscrutabile, ha a che fare continuamente con battaglie elettorali, con stragi terroristiche e con accuse infamanti. Tutto ciò fino a quando il contropotere più forte dell'Italia, la mafia, decide di dichiarargli guerra.
Venditore:
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Regia:
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Interpreti:
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Paese:Italia
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Produzione:Lucky Red, 2013
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Distribuzione:Terminal Video
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Durata:110 min
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Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 5.1)
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Lingua sottotitoli:Francese; Inglese; Italiano per non udenti
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Formato Schermo:Wide Screen
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Geni indiscussi, sia Sorrentino che Servillo. Interpretazione intensa, sentita. Luci e fotografia che non deludono mai. I ritmi, i costumi, le musiche. Solo il monologo di Servillo varrebbe tutto il prezzo del dvd. Comprensibile, fluido. Contrasti tra folla e solitudine, l'essere cinico e l'essere umano, la violenza, l'ipocrisia...la famiglia e le critiche ad uno dei più grandi punti interrogativi della storia. Imbroglia e sbroglia, contatti e riflessioni, i giochi politici, le vite perdute per il potere guadagnato. Cos'altro si sarebbe potuto descrivere in un unico film? Una sola parola: meraviglia.
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MIRKO CILIBERTI 06 luglio 2016
Film che descrive in modo del tutto reale ciò che è stata la prima repubblica in Italia. Grande interpretazione di Servillo nel politico Andreotti e di Buccirosso nel politico Pomicino. Tutti dovrebbero guardare questo film, affinché la classe politica non ricometta più gli errori del passato.
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