È lecito al giorno d'oggi, dopo quattro secoli, parlare del don Chisciotte? È lecito per noi "moderni" prendere la parola su uno degli archetipi del romanzo moderno? Anzi, no, sul PRIMO romanzo moderno? "Il don Chisciotte" è una delle più alte creazioni del genio umano, coi suoi errori, le sue stravaganze, la sua faciloneria in alcuni punti. È un'opera che per portata si può paragonare alla Bibbia, alle saghe di Iliade e Odissea, agli scritti di Darwin, alla teoria della relatività: è un punto di svolta nella storia dell'uomo. Cervantes ci ha donato un personaggio che ha travalicato i secoli, nonostante in apparenza sia solo un matto. Egli abbatte un muro sino ad allora solidissimo ed eliminando nella sua follia ogni tipo di freno si addentra in territori inesplorati. Don Chisciotte leggeva troppo e la lettura gli aveva dato alla testa. Era un sognatore, un patito, un folle. Oggi non si faticherebbe ad identificare la malattia mentale di cui soffriva, ma è davvero solo questo? Intorno a lui l'autore ha costruito un universo di altri personaggi, ma soprattutto una realtà parallela di evasione. Di luce riflessa, ma con piena dignità umana e letteraria passa il vaglio dei secoli anche il personaggio del suo scudiero, Sancho Panza, a tutt'oggi emblema di fedele servitore per antonomasia. E indimenticato resta Ronzinante. Inutile citare l'episodio della lotta contro i mulini a vento, ormai entrato nell'immaginario collettivo, le appassionate lettere a Dulcinea del Toboso, l'elmo di Mambrino: Don Chisciotte si muove ed agisce in un mondo che è solo nella sua testa, e il suo scudiero lo segue come per atto di fede. Una lettura che almeno una volta nella vita andrebbe fatta, come omaggio ad uno dei servi del sapere che ha fatto nascere l'uomo moderno.
Don Chisciotte della Mancia
L'opera è divisa in due parti, composte a grande distanza di anni tra loro. In un borgo della Mancia vive un povero hidalgo che, totalmente assorbito dalla lettura di romanzi cavallereschi, impazzisce e decide di farsi cavaliere errante. Datosi il nome di Don Chisciotte, scelta come dama una vicina che battezza Dulcinea, parte sul suo ronzino che chiama Ronzinante. Dopo numerose avventure finite male, preso come scudiero Sancho Panza, ritorna al villaggio. Riparte ben presto e si susseguono incontri e vicende che si concludono con un duello che Don Chisciotte perde e che lo vede costretto a tornare al villaggio. Cade ammalato e rinsavisce di colpo, ma dopo aver preso congedo dai suoi vecchi amici, muore. Il primo grande romanzo dell'età moderna nella traduzione di Vittorio Bodini, considerata ancora oggi un modello di limpidezza per la linearità con cui restituisce il lucido smalto della prosa di Cervantes, e al tempo stesso di arguzia, per la resa esemplare di bisticci, battute e proverbi. Il volume comprende un'introduzione di Vittorio Bodini, una biografia dell'autore, una bibliografia essenziale degli studi sul Chisciotte in Italia e all'estero, un'originale interpretazione di Erich Auerbach e un affascinante “commento per immagini” costituito da trentadue incisioni di Gustave Doré.
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Edizione:2
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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LouisAmén 01 gennaio 2025La nascita dell'uomo moderno
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Stefano 27 dicembre 2024Un viaggio incredibile
Troppo a lungo ho rimandato la lettura di questo classico della letteratura spagnola, spaventato dalla sua mole e dall'incognita di cosa potesse offrire oltre al classico episodio dei mulini a vento. Beh, la risposta è: moltissimo. Don Chisciotte della Mancia è un viaggio incredibile insieme a due dei più amabili personaggi della letteratura mondiale, ovvero il "titolare" del libro e il suo compagno Sancio Panza. La serie è composta da due volumi, di cui il secondo scritto da Cervantes dopo la pubblicazione anonima di un seguito non ufficiale, che nel sequel dell'autore spagnolo viene addirittura piazzato all'inferno come strumento di gioco di un gruppo di demoni (una satira meta-letteraria veramente incredibile) Il tutto è impreziosito dalle illustrazioni di Doré, per cui non c'è certo bisogno di parole. Consigliatissimo!
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Flavio 06 luglio 2024Ottima edizione
edizione perfetta, traduzione eccellente, note pertinenti consiglio
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