La donna della mansarda - Davide Longo - copertina
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Letteratura: Italia
La donna della mansarda
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Descrizione

«Il romanzo è anche un concentrato di ottimo italiano. Per un libro è come dire che un ghepardo brucia la savana più di Usain Bolt. Forse per non fare indispettire Corso Bramard che con i congiuntivi e i condizionali non vuole storie. E Davide Longo gli dà persino di più. "Saccheggiando" a piene mani il vocabolario. E tutti gliene siamo immensamente grati.» - Carlo Baroni, La Lettura


La sparizione di una celebre artista che da anni si negava al mondo, ritirata in clausura all’ultimo piano di uno strano edificio. Un mistero la cui spiegazione è nascosta negli angoli bui di una mente piena di talento, nella storia di una famiglia, di una casa, di un’intera città.

Dal vincitore del Prix du Polar Européen, un nuovo romanzo con protagonisti Bramard e Arcadipane.

Nell’ottobre del 2013, mentre il commissario Vincenzo Arcadipane e il suo mentore Corso Bramard indagavano su un omicidio in una valle del cuneese, a Torino una donna di trentasette anni scompariva senza lasciare tracce. Niente di clamoroso, se la donna in questione non fosse stata Tina, pittrice di fama internazionale che da tempo viveva rinchiusa nel suo appartamento-studio all’interno della Prora, il bizzarro palazzo progettato dal bisnonno architetto. Quando il caso viene archiviato come allontanamento volontario, Muriel Gallirossi – agente, confidente e tuttofare di Tina – si rivolge a Bramard: è sicura che l’amica sia stata assassinata. Corso sa che le indagini sono state approfondite e che il presunto responsabile ha un alibi di ferro eppure, nemmeno lui saprebbe dire perché – forse a turbarlo sono i quadri di Tina, forse la bellezza di Muriel –, decide di parlarne con Arcadipane.

Tropes e temi

Dettagli

29 aprile 2025
352 p., Brossura
9788806266738

Valutazioni e recensioni

  • Caterina
    Pathos garantito.

    Una storia in cui si rischia di perdere spesso il filo dei collegamenti, ma nello sviluppo si rimane impigliati in altre situazioni che attraversano i personaggi classici di questo autore ombroso e cesellatore di stati d'animo. Sempre poetico e rustico quanto creativo e malinconico. Sapiente l' architettura di questo giallo dai risvolti tragicomici tanto nelle indagini quanto negli animi dei protagonisti. Grazie, Sig. Longo.

  • Salvelli
    UNA SERIE IMPERDIBILE.

    Avevo preso, anni fa, i primi due titoli ("Il caso Bramard" e "Le bestie giovani") della serie, ma non li avevo letti. Da pensionato - con molto tempo libero da impiegare - li ho ripresi e letti entrambi. E' stato amore a prima vista: mi sono, quindi, procurato tutti i libri della serie usciti nel frattempo (ad oggi sono sei), li ho acquistati e letti tutti. Un'esperienza entusiasmante: il modo di scrivere di Davide Longo mi ha conquistato subito. Corso Bramard e Vincenzo Arcadipane (per non parlare di Pedrelli e di altri personaggi ricorrenti e non) sono incredibili e ad essi ci si affeziona subito. Tanto che dispiace lasciarli. Invidio chi non ha ancora letto tutti i libri della serie, perché deve ancora provare un piacere indescrivibile. Spero che l'autore continui la serie e sforni presto altri libri. Ah, un personaggio "enorme" che compare sempre é la città di Torino, con le sue zone d'ombra e le sue luci, tutte ben illuminate dall'autore, che ci aiuta a conoscerla meglio e - in fondo - anche un po' ad amarla, come il calabrese Arcadipane, immigrato molto ben inserito in un ambiente completamente diverso da quello di provenienza, ma nel quale - in fondo - tutti gli uomini e le donne assomigliano a quelli di altra provenienza, perché l'animo umano è ovunque mosso da sentimenti elementari, che sono uguali ovunque.

  • Vik
    Una nuova avventura di Bramard e Arcadipane

    Nulla stona ne “La donna della mansarda” di Davide Longo (Einaudi), tutto torna. E a tornare è pure Torino. Torino la pragmatica, l'indaffarata, l'incurante. Una Torino che non si accontenta di essere sfondo, ma rivendica il ruolo di attrice principale insieme ai protagonisti in 'carne, ossa e carta'. Bramard e Arcadipane, in primis, scortati da una varia e consueta umanità, in cui persino le figure in secondo piano sono a tutto tondo, pur se in scena hanno solo due battute, perché sono quelle due battute che rivelano mondi, disegnano caratteri, raccontano fisionomie. La lingua come sempre è ponderata, elegante, eppure subitanea ed efficacissima. Viene da interrogarsi se giunga prima l'immagine o il suono di un lessema, che si fa tramite per restituire atmosfere, calibri di personaggi, sostenendo il ritmo della narrazione. Gli interpreti sono reali, tangibili, mai schiacciati sulla bidimensionalità della pagina. La coppia Bramard-Arcadipane fa della coesistenza la sua cifra. Del resto come dividere chi è unito da un'insana passione per i sucai, tanto quanto da un legame fatto di stima, silenzi e complicità? Pienamente riusciti anche scissi, insieme sono un duo drammaturgico perfetto, suoni dello stesso strumento, facce speculari della medesima realtà. Arcadipane, portatore sano di un'umanità disarmante, l'aniteroe per eccellenza che guadagna simpatie e consensi, sfigatamente vincente. Bramard, quasi non più uomo, ma già mito, un oltre e un altrove sciamanici, benché afflitto da fragilità, passioni e dolori umani e concreti. In sottofondo un'ironia destrutturante, attraverso cui si scorge un mondo stanco, ma con ancora qualche residuo barcollante di fiducia. La trama resta ben congeniata, calibrata e avvincente. Irrinunciabile la compagnia di questa coppia di 'disadattati', della piemontesità di Pedrelli, di Mario e Lavezzi (citati sempre in tandem), dell'enigmatica scontrosità di Ariel, dei 'rumori' di Trepet, della folgorante intelligenza di Isa. Imperdibile.  

Conosci l'autore

Foto di Davide Longo

Davide Longo

1971, Carmagnola

Davide Longo è uno scrittore italiano nato a Carmagnola, che vive a Torino dove insegna scrittura presso la Scuola Holden. Tiene corsi di formazione per gli insegnanti su come utilizzare le tecniche narrative nelle scuole di ogni grado. Tra i suoi romanzi ricordiamo, Un mattino a Irgalem (Marcos y Marcos, 2001), Il mangiatore di pietre (Marcos y Marcos 2004), L’uomo verticale (Fandango, 2010), Maestro Utrecht (NN 2016), Ballata di un amore italiano (Feltrinelli 2011). Nel 2014 ha scritto il primo romanzo della serie che ha come protagonisti Arcadipane-Bramard Il caso Bramard (Feltrinelli 2014, Einaudi 2021), cui è seguito il secondo Le bestie giovani (Feltrinelli 2018, Einaudi 2021), il terzo episodio della serie Una rabbia semplice (Einaudi 2021), il quarto La vita...

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