(Palúdzka 1941) scrittore slovacco. Nelle sue prose ha descritto i sentimenti e le aspirazioni della generazione del dopoguerra, soffermandosi spesso con intelligente arguzia sul concetto sfuggente di «slovacchità», ovvero sull’identità di un piccolo popolo stanziato nel cuore geografico d’Europa e da sempre costretto a fare i conti con l’invadenza delle culture limitrofe. Tra le opere: È sempre verde... (1989), Il Casanova slovacco e altro kitsch (1991, con a L. Grendel), L’ultimo cavallo di Pompei (2001, nt), Le confessioni di un amante ingenuo (2004, nt), Il pappagallo magico e altro kitsch (2005, nt). Notevole la sua opera di traduttore (Faulkner, Conrad, Eliot).