(Ribérac, Périgord, 1150 ca - 1200 ca) trovatore provenzale. Nelle sue poesie ci informa d’essere stato presente all’incoronazione di Filippo Augusto (1180) e allude a soggiorni in Spagna. Fu amico di Bertran de Born ed ebbe la protezione di Riccardo Cuor di Leone. A parte un estroso sirventese che affronta, in polemica con altri due trovatori, una questione d’amore giocosamente oscena, ci sono pervenute di A. una sestina e 16 canzoni (di cui due con musica), tutte d’ispirazione amorosa; vi si rivela una forte personalità d’artista, dotato di una immaginazione calda e sensuosa e di uno squisito virtuosismo tecnico. A. creò la fortunata forma della sestina, che attrarrà Dante e Petrarca, gli umanisti italiani e portoghesi, i romantici tedeschi e, ancora nel nostro secolo, D’Annunzio e Ungaretti. Dante, che lo imitò nelle Rime petrose, lo proclamò cantore d’amore per eccellenza e «fabbro del parlar materno».