(Sorso, Sassari, 1846 - Milano 1918) narratore italiano. Dopo l’infanzia trascorsa in Sardegna, visse fra il Piemonte e la Lombardia; a Milano svolse intensa attività giornalistica. Fu amico di scrittori scapigliati, in particolare di I.U. Tarchetti; a lui G. Verga dedicò la lettera introduttiva alla novella L’amante di Gramigna. È autore di romanzi e racconti (tra cui Cuore e blasone, 1864; Frutti proibiti, 1872; Amore bendato, 1877; Più forte dell’amore, 1891) che riflettono le modeste aspirazioni e le inquietudini etiche e intellettuali della borghesia di fine secolo. Scrisse anche testi teatrali e libri di memorie (La mia giornata, 3 voll., 1910-15).