I sei sospetti

Non è un giallo.... ....e nemmeno un noir o un thriller. La prima parte è un noiosa, si riscatta nel finale con colpo di scena annesso. Per la prima volta oserei dire che in mano ad un buon regista potrebbe essere meglio un ipotetico film che non il libro stesso. La fatica che ho fatto per trovarlo comunque non ne è valsa la pena. Salvo, oltre al finale come detto, la parte didascalica che dipinge senza pietà la società indiana. Peraltro il panegirico finale su intrecci potere, politica, denaro, corruzione e quant'altro mi fa chiosare con un saggio "tutto il mondo è paese".

è un giallo originale ma che definirei piuttosto "arancione" come la sua copertina. La lettura scorre veloce, la trama è ricca con continui ribaltamenti e ogni capitolo rappresenta un punto di vista o la vita di uno dei sospettati nell'omicidio attorno al quale ruota tutto il libro. Al tempo stesso rappresenta uno spaccato, una satira della situazione politca e morale dell'India attuale, perennemente in bilico tra modernità, corruzione e tradizione, spiritualismo.

La trama è molto interessante sia come giallo che (e soprattutto) come storia corale di molte delle facce dell'India di oggi e di ieri. Dal ragazzo dei sobborghi, al politico corrotto, alla diva del cinema, ai riferimenti a Gandhi,...si può avere uno spaccato molto ampio ed interessante dell'India di oggi con le sue contraddizioni ed i suoi lati positivi e negativi. Il tutto condito con umorismo, intelligenza e suspence. Uno dei libri migliori di autori contemporanei ch'io abbia letto. Dopo "Le dodici domande" e questo, spero con ansia che Swarup pubblichi presto qualcos'altro confermando le sue doti di scrittore.