Il treno dei bambini

Attraverso gli occhi e l'innocenza di un bambino, con il linguaggio semplice e diretto della sua età, Amerigo ci racconta la storia di un distacco importante che lo "spezzerà in due" per tutta la vita e che, nonostante la sua illusione di averlo soffocato per sempre, riemergerà ricordandogli il valore della famiglia, la forza delle radici e l'amore di una madre che, pur nei suoi limiti, difetti e sbagli, resiste a tutto e attraversa la sua esistenza più di quanto lui voglia ammettere. Dopo tanti anni un avvenimento lo porterà a tornare in quella città che lo costringerà a fare i conti con quella vita che sarebbe dovuta essere la sua. Tra quei vicoletti impregnati di ricordi dovrà affrontare sentimenti che ha sempre evitato. Malinconia. Rimpianto. Amarezza. E così, tra vecchie facce, sentimenti inespressi e tutto quello che ha lasciato, forse qualcosa la imparerà e la porterà con sè. Imparerà la solidarietà. Che significa? "Significa che ciò che non hai potuto fare per qualcuno che amavi, lo fai per altri." Una tenerezza disarmante che vi toccherà il cuore.

Attraverso gli occhi di Amerigo, il lettore vive un viaggio di scoperta, crescita e cambiamento. La scrittura di Ardone è delicata e potente, capace di trasmettere emozioni intense e di dipingere un quadro vivido dell’Italia del dopoguerra. Un libro che commuove e fa riflettere, consigliato a chiunque ami le storie di vita vera e di resilienza.

Nella narrazione di Viola Ardone la dimensione personale, politica e sociale si fondono sullo scenario del secondo dopoguerra. Della lettura mi rimarrà in primis un esempio storico di solidarietà sociale voluta dall’associazione ‘Unione Donne in Italia’ ( favolose!). Lo farò leggere a mio figlio e mia figlia. Lo farei leggere nelle scuole.