Ho iniziato la lettura pensando che in sede di recensione avrei dato cinque stelle, affascinato da un’erudizione storica che -mi pareva- aveva permesso all’autore di ricostruire ambienti e atmosfere vecchie di cinque secoli con tanta precisione da renderle attuali. Soprattutto gli scontri tra eserciti in guerra e le battaglie navali erano descritte con una ricchezza di dettagli impressionante, oltre che con una grandiosità degna di un colossal americano. Alla fine però poco c’è mancato che di stelle ne dessi due. Perché L’elbano errante è fondamentalmente un fumettone, dove i colpi di scena sembrano star lì al solo scopo di impressionare il lettore e non hanno alcuna credibilità, con persone scomparse nel corso degli eventi che ricompaiono nelle circostanze più inattendibili e reazioni e dialoghi dei personaggi del tutto innaturali, impregnati (soprattutto nel finale) di toni melodrammatici tali da sfiorare il ridicolo o cadere quanto meno nello stereotipo. Anche la materia complessiva del romanzo sembra esser sfuggita in parte di mano al suo autore, che non è riuscito a limitare al giusto il contenuto storico, utilizzandone solo quanto bastava all’economia della narrazione. Diverse digressioni in tal senso potrebbero essere tagliate senza che l’equilibrio del romanzo ne risenta e anzi a tutto vantaggio della sua intensità. Persino nell’appendice al libro, dove si forniscono notizie sugli eventi storici che fanno da sfondo al racconto, si registra una sovrabbondanza di informazioni che denota una difficoltà dell’autore a mantenere la rotta e ad alleggerirsi della zavorra.
L'elbano errante. Vita, imprese e amori di un soldato di ventura e del suo giovane amico Miguel de Cervantes
Pino Cacucci mette in moto una grande macchina narrativa che macina peripezie, storia, poesia, navi, armi, amori, condottieri, concubine, veleni, fedi religiose, battaglie, massacri e sentimenti, dipingendo un complesso affresco del secolo che chiamiamo "Rinascimento". Come non mai si avverte la gioia sensuale del racconto, l'avvicendarsi maestoso di fantasia e realtà, di voci e personaggi. Tutto diventa sfida al tempo e – sintesi dello spirito del romanzo – avventura.
Isola d'Elba, 1544. I corsari turchi sbarcano nottetempo su una spiaggia, feriscono il giovane pescatore Lucero e rapiscono sua sorella Angiolina. Il mondo si apre, la storia comincia. Lucero, guidato da un indomabile sentimento di vendetta, si trasforma in un "duellante imbattibile" e in un soldato di ventura. Angiolina, ora chiamata Aisha, diventa la Favorita del Signore di Algeri. Per mari e per terre, di qua e di là dall'Oceano, Lucero si muove come se la sua vita fosse una continua frontiera. Incrocia il poco più che ventenne Miguel de Cervantes Saavedra, futuro autore del Don Chisciotte ; forti del comune amore per i romanzi cavallereschi, avviano un'amicizia suggellata dalla partecipazione alla "battaglia delle battaglie", a Lepanto. Giunge intanto notizia di Angiolina, viva, ad Algeri. È passata una vita, anzi sono passate molte vite, ma il finale è ancora tutto da scrivere.
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Autore:
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Anno edizione:2024
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giancarlo Vietri 14 settembre 2023Un fumetto formato romanzo
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Cimetempestose 16 ottobre 2022Cinzia Bandini
Romanzo storico ambientato nel Rinascimento, ricco di fonti storiche e aneddoti, molto curato e dettagliato. Lo scrittore ci fa vivere la storia in modo leggero, brillante e coinvolgente. Questa è la storia di due fratelli Lucero e Angiolina. Un’incursione turca attacca l’isola d’Elba ed i due fratelli vengono divisi. La giovane viene venduta al mercato di schiavi ad Algeri mentre il giovane, ferito, viene lasciato sull’isola. Dopo il saccheggio dei turchi Lucero decide di vendicare la sua famiglia e di ritrovare sua sorella. Si arruola nell’esercito e la sua predisposizione alle armi gli permette di frequentare le migliori scuole italiane di spadaccino. Grazie alla sua bravura diventerà famoso in tutta Italia e la sua fama lo procederà in ogni battaglia e luogo. Il lettore viene trasportato da un luogo all’altro con maestria facendoci vivere battaglie, avventure emozionanti e incontri particolari. Secondo me “L’elbano errante” è un magnifico romanzo assolutamente meritevole di esser letto. Il testo è lungo, ma… come quando la corrente marina ci prende, non si può fare a meno che seguirla. Cinzia Bandini.
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