L'empatia degli spazi. Architettura e neuroscienze

Mi risulta particolarmente difficile scrivere una recensione su un prodotto così complesso ed articolato. Partiamo dal target di riferimento. Il libro è pensato principalmente per artisti e/o architetti interessati a come la loro arte/progettazione influisce neurologicamente sulle persone, in sostanza neuroarchitettura. La suddivisione dei capitoli del libro analizzerà un aspetto diverso delle influenze che subiamo a livello psico-fisiologico cercando di spiegarne i motivi, il funzionamento di questa influenza a livello cerebrale e la sua percezione. Si parlerà di genetica, biologia, cultura, bellezza ed empatia in maniera piuttosto approfondita e con un corredo bibliografico di tutto rispetto. Il libro non si presta per una lettura da pausa caffè, servirà particolare attenzione, per questo motivo non è pensato, ovviamente, per chi non è interessato a questo aspetto dell'arte e nemmeno per chi è in cerca di una lettura sul tema ma preferisce qualcosa di leggero e pratico. Quest'ultimo aspetto è giusto chiarirlo non è presente in questo libro. Non ci saranno esempi concreti, metodi di progettazione o altri elementi immediatamente utilizzabili, risulta quindi una lettura, seppur pesante, ottima come base di partenza da approfondire. Consiglio personale: prima di gettarvi su questo volume, con il rischio di fare molta fatica, approfondite prima l'argomento neuroarchitettura per conto vostro, leggetevi qualcosa della Gestalt, della Bauhaus e della filosofia del corpo.