Ermetica, eretica, erotica per la generazione abbandonata

"Questo ormai erano discesi a essere: corpi frenetici che combattevano per la felicità più irraggiungibile". Siamo i nuovi adulti. Ci è stato promesso il paradiso e ora, invece, siamo all'inferno. Alienante, repellente e costantemente in crisi, il nostro incubo collettivo ci annega in un oceano di conflitti irrisolvibili. Per conquistare almeno una scheggia della felicità che ci è stata promessa costruiamo relazioni senza senso, ci sediamo con droghe mortali, ci accontentiamo di un presente senza futuro. Ermetica, eretica, erotica per la generazione abbandonata è un tributo a noi stessi. Dieci racconti weird, ambientati al giorno d'oggi, in una città senza nome, eppure ben riconoscibile. Dieci storie, scritte in dieci stili differenti, dedicate ai demoni che ci accompagnano ogni giorno, un passo alla volta, verso l'abisso. ALEX ISABELLE, classe 1991. Nato nel mese consacrato al dio della guerra, persegue progetti caratterizzati dalla continua ricerca di un linguaggio transmediale. Dottore Magistrale in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale, è pluripremiato autore di cortometraggi e ha lavorato a vario titolo alla realizzazione di film, serie tv e documentari. Attratto più dall'eterna notte che dal soave diletto, esplora il tormento del reale, perfezionando i misteri della magia nera della narrazione. Introduzione di dead boy. Copertina di Alex Isabelle. In conseguenza di una sua popolarizzazione, avvenuta a partire dagli anni '80, l'immaginario del weird è oggi popolato da entità inconcepibili che fuoriescono dallo spazio profondo e da tizi col Fedora che li ricacciano nella loro dimensione assurda. In verità il weird è qualcosa di più raffinato, un genere che, per citare Jeffrey Andrew Weinstock, "utilizza elementi dell'horror, della fantascienza e del fantasy per rappresentare l'impotenza e l'assenza di significato degli esseri umani in un universo molto più grande, popolato da poteri spesso maligni e da forze che superano enormemente le capacità umane di comprenderle e controllarle". Quale genere migliore di questo, quindi, per raccontare l'atroce limbo nella quale si trova sospesa la generazione abbandonata, popolato da aspettative irraggiungibili, status quo invincibili, problemi insormontabili? Tutti mostri che ci circondano, pronti a sbranarci. Una città pura come il petrolio E poi c'è il luogo: una città mai nominata, ma che alcuni potrebbero riconoscere, descritta dettagliatamente eppure da angolature insolite. Troppo grande per essere un paese, troppo piccola per essere una metropoli, la città di questo libro è un limbo come tanti, popolato da speranze, delusioni e piccole battaglie umane. La città senza nome di questo libro è buia, inospitale, allucinata. È popolata non solo da demoni ma ovviamente anche da chi quei demoni li evoca, persone qualunque che cercano nel sesso, nelle droghe e nel misero contatto umano quel significato che altrove sembra non esistere. Ma questi demoni contagiano il gusto di qualsiasi cosa possa darci piacere: le droghe divengono fatali, il sesso si fa perverso, i contatti umani indesiderabili. Persino ciò che dà senso alla nostra presenza qui, alla fine, può perdere di significato e diventare uno sgradevole rumore di fondo.