E' difficile recensire un romanzo così ricco e intenso, che ci porta in un mondo tanto lontano dalla nostra quotidianità. Ma questo mondo ormai archiviato è talmente vivo da affascinarci. Impossibile dimenticare la protagonista, la principessa Varvara, una donna dignitosa, forte e coraggiosa, che difende la sua indipendenza di pensiero, ma che sa anche esaminare lucidamente e implacabilmente se stessa. Varvara si circonda di uomini e donne con "cuore e coscienza", senza dare alcun peso alla loro fama, al loro prestigio e alla loro posizione sociale . E chi ha cuore e coscienza viene da lei accolto e protetto: per questo, sarà ricompensata da fedeltà e lealtà assolute. Così il romanzo si popola di altri indimenticabili personaggi, come il nobile impoverito, un Don Chisciotte ottocentesco, che si batte strenuamente contro ogni ingiustizia. Al suo opposto ci sono il conte avido e falso, che mira solo a impossessarsi di terre, e la contessa, che fa morire di fame i suoi contadini, ma viene considerata dal superficiale e ipocrita bel mondo di Pietroburgo una santa donna, perché omaggia la religione con doni preziosi. La lettura non solo è interessante ma molto piacevole: la voce narrante, la nipote della principessa, ci porta gentilmente con sé e spesso ci fa sorridere. Leskov sapeva usare bene anche quell'arma potente che è l'ironia. Gran narratore da non dimenticare.
Una famiglia decaduta
Parte di una grande trilogia che comprende anche Gli ecclesiastici e Tempi antichi nel villaggio di Plodomasovo, Una famiglia decaduta è uno dei capolavori della letteratura russa dell’Ottocento. Lo stesso Leskov lo riteneva il suo romanzo più maturo e senz’altro il più vicino al suo cuore.
«Allora chiese che fosse consegnato a Cercev un importante quesito che aveva scritto affinché lui le rispondesse, sempre per lettera, promettendo in cambio cento monete d’oro per ciascuna parola. I fraticelli gli consegnarono il messaggio; ed egli, che non aveva più scritto una riga dal giorno del suo esilio, prese una matita e, senza leggere la domanda, vergò la risposta: “Agisci come credi, te ne pentirai comunque”»
"Una famiglia decaduta", scritto nel 1874, è forse il romanzo in cui Leskov riconosce più chiaramente l'attimo tremendo che lega la gioia allo sconforto, quando la felicità si comincia a fare desiderio e timore. E' l'esistenza nella sua pienezza, la semplicità assoluta degli uomini a raccontare come la vita, quanto più ricolma, già decada e dia conto di una fatica ineluttabile, dello sconforto per ciò che deve fallire. E' proprio questa verità, ripetuta in filigrana, pagina dopo pagina, a commuovere i lettori.
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Anno edizione:2016
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