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Anno edizione: 2018
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A dire il vero ho approcciato la lettura con un po’ di scetticismo. Temevo lo scrittore emergente e il genere. Avevo paura di finire nel giro di qualcosa di trito e ritrito, di già letto e già trattato dai milioni di libri simili. Invece no, nulla nella mia vita da lettrice si avvicina a questa trilogia, forse solo quella dei grandi nomi che ormai hanno nella penna i mostri pronti a uscire. Ci insegnano e convincono che demoni, fantasmi e mostri non esistono. Che sono solo frutto di fantasia, ma così non è. Nei romanzi di Lanzetta i demoni sono di due specie ben distinte, quelli reali, i mostri che violentano, uccidono, seviziano le loro vittime. E poi ci sono i demoni peggiori, quelli interiori che alimentiamo con le nostre debolezze e frustrazioni. Combattere questi ultimi è molto più difficile ed è impossibile non simpatizzare per i protagonisti, che sono dei buoni non buoni. E durante la lettura non si può fare a meno di riflettere sul limite del giusto e dello sbagliato. Il fine giustifica sempre i mezzi? La scrittura di Lanzetta è fluida, ricca di allusioni che però rendono perfettamente la paura, la suspance, il ribrezzo, il terrore. In conclusione, non voglio dilungarmi e rischiare spoiler, il terzo, le colpe della notte, per me è forse il migliore, non mancano i colpi di scena e lo stile dell’autore migliora non rimanendo uguale a se stesso se non nelle emozioni che suscita. Che ben vengano gli emergenti se regalano letture piacevoli così!
Un puzzle dalle sfumature gotiche, una storia ricca di simbolismi, l'effetto perturbante delle bambole torna spesso, e una trama complessa della quale Lanzetta è bravo a tessere i fili. I figli del male è un thriller che parla di infanzia violata, di violenza, ma anche e soprattutto di amicizia e della necessità di andare avanti, nonostante tutto. Ci sono personaggi che soccombono al male e altri che lottano perché l'ombra non prenda il sopravvento, anche se è più facile assecondare il buio anziché combatterlo. Il passato e il presente sono indissolubilmente legati, sono causa e conseguenza. Ricordi, rimorsi, rimpianti, rabbia e dolore scorrono tra le pagine di un libro intenso e incalzante.
Lanzetta è una conferma! È il terzo libro che leggo di questo autore e devo dire che in questo si nota la sua crescita, un thriller coinvolgente che lascia senza fiato. Qui si torna indietro nel tempo, si vive una Castellaccio del 1950 e con il suo stile diretto, crudo , senza filtri, inquietante il lettore vive ogni evento con ansia , e questo solo un bravo scrittore lo può fare . La copertina e il titolo fanno portano il lettore nel mondo di Castellaccio, li dove il male esiste . La mente umana viene analizzata in modo eccellente, i colpi di scena fanno da cornice e tutto diventa sempre più cupo . Un thriller che dovrebbe essere letto da tutti ,perché ha molte chiavi di lettura . La vita non è un film ,il male può essere in ognuno di noi ma bisogna capire quale parte far prevalere.
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