Flavio Giurato. Le gocce di sudore più duro
Per Flavio Giurato fare musica era una questione atletica oltre che estetica. Cioè qualcosa che aveva a che fare con il sudore, con la sofferenza, oltre che con il talento e l'ispirazione, qualcosa che coinvolgeva il corpo oltre alla mente. Fare musica per Giurato significava ingaggiare una dura competizione all'interno della quale l'atleta, l'artista e l'uomo venivano coinvolti senza scarti. Nell'incedere di questa sfida, mentre l'atleta combatteva senza tregua, l'artista affinava il suo stile e l'uomo alimentava la gara trasferendo in essa tutto il suo carico esistenziale e le sue inquietudini. La partita fu vissuta da Giurato in modo così intenso e personale che nessuna forma di compromesso, tantomeno se discografico, fu accettata: così dopo l'esordio di "Per futili motivi" del 1978 e l'incisione di un disco iconico come "Il tuffatore" del 1982, con la pubblicazione di "Marco Polo", la carriera di Giurato pareva interrotta per sempre. In pieni anni duemila, dopo quasi vent'anni di silenzio, rarissimi concerti e una vita a fare l'istruttore di baseball, Giurato ha rotto inaspettatamente il suo silenzio con la pubblicazione di tre album...
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:24 settembre 2020
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