Forme e natura degli animali tra cultura classica e modernità
L'animale è da sempre considerato uno "specchio" dell'uomo. Aristotele adoperava le qualità intrinseche caratteriali degli animali per creare uno schema di classificazione in base alla loro viltà e al loro coraggio, alla loro astuzia e malvagità, obbedienza e bontà. Con Plutarco si ritorna allo studio dell'etologia: i comportamenti animali rivelano una logica ed una perfezione determinate dal loro vivere secondo natura, abitudine che l'uomo ha miseramente perduto. Gli animali catalogati in questo testo divengono simbolo di sentimenti nobili e profondi, come l'amore per la prole, che si esplica nella cura dei suoi cuccioli e nelle premure verso gli stessi. Questo studio si propone di presentare alcune prospettive sulla natura animale, attraverso l'individuazione delle forme metaforiche e allegoriche in campo zoologico relative alla cultura antica e moderna, con particolare attenzione alle descrizioni plutarchee a cui è dedicato un capitolo a parte, che indicizza, in forma di lessico, gli animali il cui nome greco comincia con le lettere beta-epsilon.
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Anno edizione:2015
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