Vivido e piacevole.
Foto di gruppo con chitarrista
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Milano, dicembre '69. In piazza della Scala volano uova imbottite di vernice rossa. In Galleria e nei night le note si fanno più dure. La musica sta cambiando. In una pensione di via Archimede vive ancora qualche materna puttana, mentre nelle trattorie più defilate, sui Navigli, già circolano gli occhi violenti dei gangster. Di lì a poco la bohème del Sessantotto finirà sotto le macerie della Banca Nazionale dell'Agricoltura. La vernice diventerà sangue. Gli scossoni di questi anni inquieti attraversano anche la storia di Sonny, chitarrista di belle speranze, sempre in giro per il mondo a rincorrere un'identità. Sempre inseparabile dal suo strumento, fonte di gioie e rovelli: il vero centro delle sue passioni. A Londra, a Miami, a Cuba, dovunque ci sia musica da suonare, una donna da tenere fra le braccia o l'amico Mauro da festeggiare, quello che aveva sempre avuto una fortuna sfacciata, quello che ce l'aveva fatta. Ma i colori della realtà si fanno sempre più lividi, le tensioni collettive sfumano, o deludono, e quelle esistenziali diventano distruttive: come succede nel sogno infranto di Parco Lambro, dieci anni dopo. O in un casinò di Campione, dove Sonny si ritrova una notte forse solo per sentirsi dire "rien ne va plus".
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2009
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Chiara Parpaiola 05 gennaio 2011
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ALBERTO CALANDRIELLO 21 dicembre 2010
Mauro Pagani. Una volta mentre stavo STRANAMENTE polemizzando su ligabue me ne sono uscito con sto frasone: è chiaro che il nuovo live del liga è meglio del primo, avessi pagani a pararmi il culo lo farei anche io un live coi controfiocchi. Detto tutto no? Pagani scrive di sonny, che è un po' lui ma anche un pò no, un musicista come tanti che passa attraverso la fine degli anni 60, gli anni 70, qualcosa degli 80. e mentre ci passa attraverso vive piazza fontana, il festival di parco lambro, cuba, le contestazioni, le uova piene di vernice, i locali dove si suona, i locali dove si scopa, le pensioni a 2mila lire a notte che al massimo pago a fine mese, le puttane, la droga, i debiti, le chitarre. Questo libro mi ha fatto davvero godere, me lo sono divorato, avrei voluto non finisse mai, che sonny scendesse ancora più nel dettaglio, che raccontasse del festival cubano, di demetrio, di quel tal pagani che suona nella PFM e si reputa un violinista scarso. Da leggere assolutamente, per i motivi di cui sopra, per la musica che anche se non si sente si “respira” in ogni pagina, perché parla di cuba dal punto di vista di una a cui castro ha rovinato la vita, perché definisce il comunismo italiano in una maniera meravigliosa, perché le persone moralmente migliori e con più anima qui dentro sono le puttane, perché le trattorie dove si mangia certa roba non ci sono più, perché c'è londra, “quegli” studi di registrazione, dark side of the moon. Perché io non sùn milanès, ma queste pagine mi fanno amare “quella” milano non ancora da bere, magari da tirar su dal naso, ma con una musica eccezionale. E poi pagani ha lavorato con de andrè.
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