La fuga. Maze Runner. Vecchia ediz.. Vol. 2

Secondo libro della saga Maze Runner. Dopo essere stati salvati dal labirinto, Thomas e gli altri ragazzi scoprono che era tutta una messa in scena, perchè vengono sottoposti ad un altro stadio dell'esperimento iniziato all'interno del labirinto, che serve a sperimentare le loro reazioni. La seconda parte dell'esperimento consiste nell'attraversare la Zona Bruciata per raggiungere il porto sicuro, entro due settimane. I ragazzi non hanno altra scelta se non quella di concludere il secondo stadio dell'esperimento, perchè scoprono di essere tutti infetti dal virus dell'Eruzione e questo è l'unico modo per arrivare ad avere la cura. La scrittura è molto scorrevole semplice e veloce, grazie anche alla presenza di capitoli brevi; la trama è ricca di colpi di scena, più del libro precedente. I personaggi sono ben caratterizzati e "grazie" alle esperienze del labirinto anche più maturati inoltre nuovi personaggi entrano a far parte delle avventure dei ragazzi. La storia e le varie sfide che i protagonisti devono affrontare non sono ancora concluse, tutto terminerà con il terzo ed ultimo volume della trilogia.

Non posso dire che questo libro non mi sia piaciuto però rispetto al primo romanzo l’ho trovato decisamente meno avvincente. L’aspetto che di questo libro stona di più è il ritmo troppo incalzante con cui l’autore sceglie di far avvenire le cose, creando sì una storia scorrevole e piacevole a livello di lettura, ma quasi piatta a livello di storia. I protagonisti si trovano ad affrontare un indizio dietro l’altro in modo quasi assurdo, personaggi che non sono neanche la parvenza di quelli presenti nel primo capitolo di questa saga, ed il loro cambiamento avviene di punto in bianco, senza un motivo logico o una quantità di tempo giustificabile. Evito direttamente i commenti sulla parte da teen-drama tra Teresa e Thomas. Oltre a questo però, nel libro non succede nulla, tant'è vero che vengono date poche informazioni che non bastano nemmeno per rispondere alle domande che tutti ci siano fatti durante e dopo aver letto Il Labirinto. Questa atmosfera di perenne confusione mi ha portata a leggere il libro come se stessi “subendo” la storia, rimanendo impassibile. Dopo i primi capitoli il mio obiettivo non è stato di godermi il romanzo quanto capire dove l’autore volesse andare a parare.

bello interessante