Gaio Plinio Cecilio Secondo detto il Giovane. Comme s'arricettaie zizío. Ovvero le Lettere a Tacito sulla morte di Plinio il Vecchio tradotte in napoletano - Plinio il Giovane - copertina
Gaio Plinio Cecilio Secondo detto il Giovane. Comme s'arricettaie zizío. Ovvero le Lettere a Tacito sulla morte di Plinio il Vecchio tradotte in napoletano - Plinio il Giovane - copertina
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Letteratura: Italia
Gaio Plinio Cecilio Secondo detto il Giovane. Comme s'arricettaie zizío. Ovvero le Lettere a Tacito sulla morte di Plinio il Vecchio tradotte in napoletano
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"Mi chiedi che io ti esponga la morte di mio zio, per poterla tramandare con maggiore obiettività ai posteri": le "Lettere" di Plinio il Giovane a Tacito sulla tragica fine dello zio, Plinio il Vecchio, scienziato e naturalista, comandante in capo della flotta romana del mediterraneo, mentre coordina nel 79 d.C. un tentativo estremo di soccorso alle vittime della furia del Vesuvio. La prima, e unica, cronaca 'dal vivo' dell'eruzione che seppellisce Pompei, Ercolano, Stabiae, Oplontis, nella versione magistrale in napoletano (a confronto con le edizioni integrali latina e italiana) di Carlo Avvisati, "un gesto d'amore: verso un grande scrittore del passato e soprattutto verso la sua lingua." (Massimo Osanna)

Dettagli

18 gennaio 2018
64 p., ill. , Brossura
9788856906042

Valutazioni e recensioni

  • L'idea di rendere l'evento dell morte di Plinio il vecchio in lingua napoletana è originale e simpatica. Per i cultori della lingua latina risulta piacevole la pubblicazione del testo originale e per qualche sprovveduto lo è anche la lettura della traduzione in italiano. Non resta che congratularsi con l'autore. Heus te!

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Foto di Plinio il Giovane

Plinio il Giovane

(Como 61 o 62-112 o 113 d.C.) scrittore latino. Suo primo maestro fu lo zio materno Plinio il Vecchio, che nel testamento lo nominò figlio adottivo e gli diede il nome con cui è noto. A Roma, dove si trasferì giovanissimo, ebbe un’educazione accurata sotto la guida di Quintiliano e del retore Nicete di Smirne. Avvocato di grande successo, percorse con facilità, come il condiscepolo e amico Tacito, tutte le tappe del cursus honorum sotto Domiziano: questore nel 91, tribuno della plebe nel 92, pretore nel 95. Morto Domiziano, fu consul suffectus nel 100 sotto Traiano: in quell’occasione pronunciò, e poi scrisse ampliandolo, il Panegirico a Traiano. Subito dopo venne inviato come legato imperiale nella provincia di Bitinia-Ponto, dove probabilmente morì un paio di anni più tardi.Nulla è pervenuto...

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