Generazione Bataclan

Tre donne di nome Anna. Anna ha lasciato l’Italia da molti anni, per Parigi e, soprattutto, per amore di Paul. Anna è una “expat-wife”, che ha seguito Roberto, scienziato rampante, a Parigi, ed è in procinto di seguirlo di nuovo, stavolta fino a Pechino. Anna è una giovane universitaria siciliana che impiega ogni risorsa e ogni scampolo di tempo per raggiungere Gianluca, giovane ricercatore, a Parigi. Tre donne diverse, tre storie diverse, tre destini legati fra loro, una data: 13 novembre 2015. La storia si svolge principalmente nell’ambiente degli expat universitari, eccentrico, stravagante, un po’ pettegolo e ingannatore, raccontato in modo magistrale (… e lo posso dire perché sono stata per tre anni una expat!), con un linguaggio perfetto e una grande capacità di evocazione. Fino alla sera del 13 novembre, in cui Parigi viene squartata da una serie di attentati violentissimi, sopra tutto quello del Bataclan, che costò la vita a 90 giovani. Qui il tono cambia, e ci troviamo di colpo nella città ferita e sconvolta, piangiamo e soffriamo con lei, increduli. Ma anche dalla disperazione può nascere qualcosa… «I writers stavano decorando una saracinesca, in alto avevano scritto: "Hanno provato a seppellirci, non sapevano che eravamo semi"».