Il giardino di Bloomsbury - Mario Fortunato - copertina
Il giardino di Bloomsbury - Mario Fortunato - 2
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Letteratura: Italia
Il giardino di Bloomsbury
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Descrizione


Virginia, Nessa, Leonard, Duncan, Quentin. E poi Maynard, Bunny, Carrington, Lytton. Mariti e mogli, amanti e ancora amanti. Ma soprattutto amici. Gli amici si chiamano (quasi sempre, quasi tutti) per nome: e dunque in questo romanzo troverete pochissimi cognomi. Il nodo della storia è la straordinaria, affascinante, libera complessità dei legami che hanno unito quegli amici – e la finezza e la molteplicità dei loro talenti, dalla letteratura all'editoria alla pittura all'economia – in un luogo e in un tempo. Il luogo è Charleston, a un centinaio di miglia da Londra che diventa il cuore campagnolo di Bloomsbury. Il tempo – il picco del tempo – è delimitato dalle due guerre, ed è il tempo migliore della vita di quegli amici, quando sperimentano, giocano, s'innamorano, litigano, si separano e finiscono per ritrovarsi sempre lì. Nel giardino di Bloomsbury, nelle stanze della dimora che assumono le forme e i colori degli Omega Workshops, e all'aperto, dove tra rose e margherite i bambini intrecciano i loro giochi; in cucina, tra pasti frugali e improvvisati e cene fastose in cui qualcosa va storto, ma si finisce per riderne; nei salotti informali che vibrano di chiacchiere sciocche ed elevatissime. Non c'è bisogno di citarli, quei cognomi omessi dal narratore che impagina il suo racconto di Charleston tra due visite che sono anche due momenti di vita: è tutto chiaro. Avremmo voluto esserci anche noi, però possiamo leggerne, e immaginare.

Dettagli

24 aprile 2024
224 p., Brossura
9788830103191

Valutazioni e recensioni

  • Dora Faro
    Il giardino di amicizie segrete, più o meno...

    Da quando ho letto gli scritti di Virginia, Vita, Dora, Lytton, Leonard, Keynes, Forster e ho ripetutamente percorso le loro strade londinesi, il gruppo di Bloomsbury è uno dei miei miti. Sono felice che Mario Fortunato adesso ci introduca a Charleston, in questo luogo di raduno e dispersione: di idee, affetti, discussioni, convivenze di alto e basso profilo. In breve: quello che i greci chiamavano "philia" (ma comprendente anche "eros" e "agape"). Un sodalizio con "loose ends" ma al contempo ricco di legami stretti ed intellettualmente produttivi. Un mito, appunto.

  • Gianluca
    Divertentissimo

    Lontano dall’essere un grigio e noioso trattato di storia della letteratura, Il giardino di B. si colloca più verso il romanzo che verso la saggistica storica. Il racconto che racchiude ci presenta quel groviglio di legami intellettuali (e soprattutto sentimentali) che legavano i bloomsburiani e che non di rado varcavano l’indicibile confine delle lenzuola di una camera da letto. Quel che cinquant’anni dopo venivano definite come “comuni hippie”, nei ruggenti anni 20 del secolo scorso esistevano già, a Charleston, nella campagna del Sussex, dove Nessa chiama a sé come mamma chioccia l’intero consesso dei bloomsburiani: Lytton, Duncan, Bunny, Virginia e Leonard e molte altri floridi artisti formano un’arca di creature fantasiose e non meno capricciose. Sebbene quella libertà di costumi che fiorisce a Charleston ci faccia pensare ad una comune, in termini di ideologia i due circoli si collocano diametralmente all’opposto. Lungi dall’essere un gruppo di barbosi (e boriosi) intellettuali, i bloomsburiani formano una società dove il giudizio è bandito e quel tipico e saporito british humor regna indiscusso.Quel che tiene insieme i personaggi di B. non sono le idee comuni, ma l’esatto opposto! Tra queste pagine sgorga un ritratto di Bloomsbury intimo e irriverente; una storia brillante delle relazioni che hanno tenuto insieme quella che oggi potremmo definire famiglia. Ancora una volta, Virginia Woolf e la sua cerchia di pari rivelano essere precursori dei tempi dimostrandoci quella fluidità del pensiero, del genere sessuale e dell’amore.

  • Federica
    Biografia

    ho amato molto questo libro perchè in poche righe, delinea le vita e le relazioni di tutti i componenti del circolo Bloomsbury. è sicuramente un buon punto di partenza per conoscere tutte le persone, fa venire voglia di approfondire la loro conoscenza. Assolutamente consigliato

Conosci l'autore

Foto di Mario Fortunato

Mario Fortunato

1958, Cirò

Mario Fortunato è uno scrittore, critico letterario e traduttore italiano. Dopo la raccolta di versi La casa del corpo (1987), ha pubblicato opere di narrativa (Luoghi naturali, 1988; Il primo cielo, 1989; Sangue, 1992; L’arte di perdere peso, 1997; L’amore rimane, 2001; I giorni innocenti della guerra, 2007) in cui ha affrontato in uno stile asciutto e antiretorico i temi della solitudine e dell’omosessualità, secondo classificato al Premio Strega e vincitore dei premi Mondello e Super Mondello. Autore anche di libri di inchiesta (Immigrato, 1990; Passaggi paesaggi, 1993), ha curato una rubrica su «L’Espresso».Ricordiamo anche Quelli che ami non muoiono (Bompiani 2008), Le voci di Berlino (Bompiani 2014), Sud (Bompiani 2020).Ha diretto...

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